Convegno PDL al palazzo della Regione. Tardo pomeriggio, non fatevi impressionare dai posti vuoti, è stata una lunga giornata e la resistenza ha un limite. Faccio una stringata considerazione, non se se ci scriverò sopra oltre.
La gente intervenuta è stata molta, 1200, 1400 persone; tutti a cercare una strada che ognuno di noi non ha chiara, ma che si vuole ritovare in questo momento mai stato così difficile.
Se il cattivo padrone di casa, il PDL milanese, avesse dato rilievo alla manifestazione, credo che senza fatica avremmo raggiunto i 3000 congressisti. Tantissimi, se si considera che il nostro elettorato non è per concezione militante, ma vuole una guida in cui riconoscersi, guida che in questo modo stenta a trovare.
Grandi assenti, o quanto meno, solo in apparizione, i rappresentanti milanesi, soprattutto coloro i quali dovrebbero essere più vicini al territorio e alle Zone. Certo non tutti, ma la mia è più che una impressione. E non sono il solo a pensarla così. Qui a Milano, dove Pisapia ne infligge di cotte e di crude, stiamo perdendo splendide occasioni di battaglie da vincere. Ma è probabile che sia il senso della politica attiva, che si sia perso, considerandola un "di cui" delle proprie occupazioni.
Ma la libertà non è un hobby, e purtroppo, o per fortuna, la si misura col metro delle affezioni. Sul pezzo, senza riserve, la vecchia guardia AN e i più convinti vicini a CL. Molto più distratti i liberal conservatori e gli ex democristiani. Dei secondi confesso che non me ne può interessar di meno. Dei primi mi duole, siamo senza guida, e oggi non c'era neanche l'alibi dei gazebo. La gente era lì, e sarebbe bastato andarle incontro.
[in foto l'uscente Fornigoni, nel riquadro, un cavallo presente e combattivo, l'onorevole Maurizio Lupi]