Quest'anno il Carnevale Ambrosiano sarà celebrato in pieno centro con maschere e costumi africani, tramite l'Arci, che lo organizza tramite contributi comunali (185mila euro, fonte "Corriere"). Niente di male, è anzi interessante apprendere le tradizioni di altre culture. C'è solo una cosa da dire, che con il carnevale questi "mascheramenti" non hanno niente a che fare. Significa travisare completamente il concetto di maschera come "trasgressione giocosa", che è quello che da sempre contraddistingue il Carnevale. A meno di sentirsi cosi stupidi da voler lanciare coriandoli e stelle filanti all'interno di un rito Voodoo, ancorché simulato per noi turisti in casa nostra. A questo punto, partecipiamo alla festa anche col nostro blog, in modo più inerente, almeno milanese, portando on line i "mascheramenti" dei classici tram meneghini, messi in mostra ai tempi morattiani in Metrò Cadorna, ma senza la pretesa di farne un carnevale.
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CthulhuMythosblog
23 febbraio 2012
Tram di Milano in maschera
Quest'anno il Carnevale Ambrosiano sarà celebrato in pieno centro con maschere e costumi africani, tramite l'Arci, che lo organizza tramite contributi comunali (185mila euro, fonte "Corriere"). Niente di male, è anzi interessante apprendere le tradizioni di altre culture. C'è solo una cosa da dire, che con il carnevale questi "mascheramenti" non hanno niente a che fare. Significa travisare completamente il concetto di maschera come "trasgressione giocosa", che è quello che da sempre contraddistingue il Carnevale. A meno di sentirsi cosi stupidi da voler lanciare coriandoli e stelle filanti all'interno di un rito Voodoo, ancorché simulato per noi turisti in casa nostra. A questo punto, partecipiamo alla festa anche col nostro blog, in modo più inerente, almeno milanese, portando on line i "mascheramenti" dei classici tram meneghini, messi in mostra ai tempi morattiani in Metrò Cadorna, ma senza la pretesa di farne un carnevale.
Quest'anno il Carnevale Ambrosiano sarà celebrato in pieno centro con maschere e costumi africani, tramite l'Arci, che lo organizza tramite contributi comunali (185mila euro, fonte "Corriere"). Niente di male, è anzi interessante apprendere le tradizioni di altre culture. C'è solo una cosa da dire, che con il carnevale questi "mascheramenti" non hanno niente a che fare. Significa travisare completamente il concetto di maschera come "trasgressione giocosa", che è quello che da sempre contraddistingue il Carnevale. A meno di sentirsi cosi stupidi da voler lanciare coriandoli e stelle filanti all'interno di un rito Voodoo, ancorché simulato per noi turisti in casa nostra. A questo punto, partecipiamo alla festa anche col nostro blog, in modo più inerente, almeno milanese, portando on line i "mascheramenti" dei classici tram meneghini, messi in mostra ai tempi morattiani in Metrò Cadorna, ma senza la pretesa di farne un carnevale.
20 febbraio 2012
I vandalismi presso Trenord
E' nella norma leggere di tutto sui malfunzionamenti e sugli sprechi delle ferrovie italiane, ma è viceversa quasi impossibile imbattersi in un trafiletto di stampa che renda noto il fiume di denaro pubblico speso per porre rimedio all'arte "grafitara" ed ai vandalismi che l'accompagnano.
E' invece piuttosto facile imbattersi in articoli imbarazzanti che mitizzano la realtà con degli ipocriti distinguo tra lo scempio delle bombolette ed improbabili "messaggi artistici".
L'unica cosa certa, che accomuna all'arte questi scempi, è sicuramente l'elevato costo, che però occorre per rimuoverli.
Il discorso diverrebbe complesso, basti dire che gli unici dati abbastanza organizzati che ho trovato sono prodotti dalla stampa specializzata dedicata agli appassionati di ferrovie, riviste che per natura non hanno il vizio di inchinarsi alla politica che corteggia i guastatori.
Estratto da i "iTreni" nr. 342 del novembre 2011:
"gli atti di vandalismo (presso Trenord) ogni anno costano 12 milioni di euro (quanto un treno a due piani da 1.000 posti).
Impressionanti le cifre diffuse. 395.000 metri quadri di imbrattamenti (23 volte la piazza del Duomo di Milano) e 2.750 giornate di lavoro per eliminarli; 1.000 finestrini distrutti; 36.000 sedili danneggiati (5.000 ore di Iavoro); 8.600 martelletti-frangivetro e 250 estintori rubati; oltre 61.000 tendine sostituite.
Mediamente i treni subiscono due atti di vandalismo al giorno, con picchi fino a sei nella fine settimana, che almeno una volta al giorno obbligano un treno a rientrare in deposito per le necessarie riparazioni, per un totale annuo di 8.250 ore di treni sottratti al servizio viaggiatori.
Per lottare contro questo fenomeno vi sono 4.000 telecamere lungo la rete e Trenord ha rafforzato il presidio della Polizia Ferroviaria e ha inserito nel nuovo organigramma una specifica direzione security."
E' invece piuttosto facile imbattersi in articoli imbarazzanti che mitizzano la realtà con degli ipocriti distinguo tra lo scempio delle bombolette ed improbabili "messaggi artistici".
L'unica cosa certa, che accomuna all'arte questi scempi, è sicuramente l'elevato costo, che però occorre per rimuoverli.
Il discorso diverrebbe complesso, basti dire che gli unici dati abbastanza organizzati che ho trovato sono prodotti dalla stampa specializzata dedicata agli appassionati di ferrovie, riviste che per natura non hanno il vizio di inchinarsi alla politica che corteggia i guastatori.
Estratto da i "iTreni" nr. 342 del novembre 2011:
"gli atti di vandalismo (presso Trenord) ogni anno costano 12 milioni di euro (quanto un treno a due piani da 1.000 posti).
Impressionanti le cifre diffuse. 395.000 metri quadri di imbrattamenti (23 volte la piazza del Duomo di Milano) e 2.750 giornate di lavoro per eliminarli; 1.000 finestrini distrutti; 36.000 sedili danneggiati (5.000 ore di Iavoro); 8.600 martelletti-frangivetro e 250 estintori rubati; oltre 61.000 tendine sostituite.
Mediamente i treni subiscono due atti di vandalismo al giorno, con picchi fino a sei nella fine settimana, che almeno una volta al giorno obbligano un treno a rientrare in deposito per le necessarie riparazioni, per un totale annuo di 8.250 ore di treni sottratti al servizio viaggiatori.
Per lottare contro questo fenomeno vi sono 4.000 telecamere lungo la rete e Trenord ha rafforzato il presidio della Polizia Ferroviaria e ha inserito nel nuovo organigramma una specifica direzione security."
9 febbraio 2012
In Piazza Scala a Milano - NO Area C
7 febbraio a Milano, manifestazione degli esercizi commerciali del centro contro la gabella dell'Area C della giunta comunista Pisapia.
Area C è la pomposa (e costosa) "rinomina", su segnaletica e su tutti i media milanesi, della vecchia area Ecopass, che vede però aumentare l'imposta per accedere al centro, ora per giunta estesa anche agli autoveicoli di classe meno inquinante.
Una sorta di "condono preventivo" che permette di congestionare solamente ai più abbienti, a colpi di 5 Euro al giorno.
Anche gli stessi residenti del centro, per poter andare e venire da casa propria, devono assoggettarsi a pagare, in misura seppur ridotta rispetto ai non residenti.
Area C, accompagnata dall'aumento del 50% del biglietto di tutti i mezzi pubblici, è, oltre a un'evidente vessazione, un formidabile disincentivo ad avvicinarsi al centro, con prevedibili conseguenze negative per l'economia e la vivibilità di tutta Milano, inducendo il traffico a muoversi e a parcheggiare tutt'attorno sulla cerchia esterna dei bastioni.
7 febbraio a Milano, manifestazione degli esercizi commerciali del centro contro la gabella dell'Area C della giunta comunista Pisapia.
Area C è la pomposa (e costosa) "rinomina", su segnaletica e su tutti i media milanesi, della vecchia area Ecopass, che vede però aumentare l'imposta per accedere al centro, ora per giunta estesa anche agli autoveicoli di classe meno inquinante.
Una sorta di "condono preventivo" che permette di congestionare solamente ai più abbienti, a colpi di 5 Euro al giorno.
Anche gli stessi residenti del centro, per poter andare e venire da casa propria, devono assoggettarsi a pagare, in misura seppur ridotta rispetto ai non residenti.
Area C, accompagnata dall'aumento del 50% del biglietto di tutti i mezzi pubblici, è, oltre a un'evidente vessazione, un formidabile disincentivo ad avvicinarsi al centro, con prevedibili conseguenze negative per l'economia e la vivibilità di tutta Milano, inducendo il traffico a muoversi e a parcheggiare tutt'attorno sulla cerchia esterna dei bastioni.
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