Uffa, a quell'ora il panettiere con il pavimento in piastrelloni di ceramica, rossi dalla vergogna di fingersi un vero-antico-cotto-della-nonna, era pieno di gente.
Tutti affollati davanti al banco in stile vero-Mulino-Bianco-tutto-pino-al-naturale, e attenti a non farsi soffiare il posto dal vicino.
Quando era in coda a far la spesa gli uomini gli facevano un po' pena.
Non aveva mai capito come mai il più incallito automobilista-da-sorpasso-con-propensioni-killer, una volta dentro un negozio di alimentari diventasse un agnello, disposto a farsi fregare il posto da una qualsiasi furba vecchietta.
Forse per l'effetto del tristemente noto mammismo italico, o per una sorta di malintesa galanteria, fatto è che un uomo che fa la spesa gioca molto male, e non riesce neanche a farfugliare la minima protesta quando le commesse, che non lo cagano nemmeno di striscio a meno che non assomigli a Brad Pitt, lo retrocedono via via in eterno per dar posto alle clienti abituali.
Panino all'olio, pizzetta con zucchine, grissini rustici, pagnottelle ai semi di sesamo, in ogni caso il suo turno non veniva mai.
Usava fare la spesa a quell'ora, sul filo della chiusura, perchè era l'unico modo per uscirne presto, senza passare tutto il pomeriggio tra le chiacchiere delle regine del focolare.
Finalmente, sgranocchiando un sasso unto d'olio che forse, fino a qualche ora prima, era stato una focaccia quasi decente, riuscì a pagare, facendosi poi strada tra le carrozzine dei pargoli frignanti parcheggiate vicino alla porta.
Tra le mani, oltre la pretesa di focaccia, il sacchetto con la pizza e la Coca grande, rispettivamente destinate a raggiungere al più presto il microonde e lo scomparto ghiaccio del frigorifero di casa sua, visto l'imminenza dell'ora di cena.
Due pacchetti di PallMall blu e la spesa era completa.
Per fortuna il tabaccaio lo conosceva bene, e d'intesa, senza parole, gli serviva le solite siga, trascurando per un attimo il branco di maschi pavoneggianti che, con l'aperitivo in mano, attorniavano l'unica donna rimasta al bar a tirar tardi fino a quell'ora.
Ok, finalmente, al quarto giro dell'isolato, riuscì a trovare un buco per l'utilitaria, ci si infilò e armò la sbarra che bloccava lo sterzo.
Marcello in quel momento aveva lo sguardo abbassato sul lucchetto, e non potè vedere la potente moto nera, identicata a quella del motociclista che, per un attimo, aveva poco prima attraversato la sua vita.
Tutte le sere la stessa storia. Pur abitando in un quartiere non molto affollato, tornando a casa a quell'ora era difficile trovar parcheggio.
Ma tant'è, anche se parecchie volte aveva pensato di trasferirsi fuori dalla città, al momento in cui ne aveva avuto effettivamente l'occasione aveva preferito rimanerci.
Milano era troppo importante per lui, e vivere in quel quartiere, verde e un po' appartato, cominciava a piacergli davvero.
Entro' nel monolocale, mise a posto la spesa cercando di non scambiare il frigor col fornetto, accese la tv, e, stando in piedi, mosse il mouse del computer.
Lo schermo nero in standby si illumino' di colpo... un paio di messaggi arancioni minimizzati sulla barra e un altro aperto in alto.
Ciao non ci sei mai
fatti vivo se torni
Ci sei?
Minimizzò sulla barra anche il messaggio grande e apri il foglio di excell che usava come rubrica... cerca... trovato... Carola!
Ma pensa un pò, l'ultima volta che si erano sentiti non era stato esattamente per scambiarsi gentilezze.
Bah, ora era stanco, magari più tardi avrebbe provato a chiamarla.
Accese il secondo computer per leggersi da Outlook le Email "serie" della giornata, quelle intestate a "nomecognome@hotmail.com".
(le precedenti e le prossime puntate sono apparse e appariranno su questo blog, e sul blog di Pincopalla)
nella vita si fanno delle scelte, e se a ogni bivio li imboccassimo tutti e due?
che succederebbe?
...mmmmmmmmm Marc(ell)o , Car(o)la .........
...MS Pall Mall, Birre Coca Cole,...campagne...città...Collearcigno... Milano...ah si...non ve lo avevo detto ma il paese di Marco si chiama Collearcigno...non cercatelo sulla cartina però...a differenza di Milano...non esiste su questo pianeta...eh eh eh
...e per andare da Collearcigno a Milano l'unico mezzo credo sia una motocicletta...ma attenzione...deve essere neraaa ;)
Basta ora... ho parlato anche troppo...ma tanto io sono un bugiardo certificato ISO 9000 :-)
Vi lascio ora...devo portare la moto dal meccanico a registrare le valvole...ufff 'ste Ducati richiedono un sacco di manutenzione...porco cane...
CiauZ