Fine settimana.
Arrivo stanco e con scarsa voglia di postare, e chissà come mai, e mi succede sempre, i post promessi diventano quelli più faticosi, e a che a pro, visto che scrivere qui non è che un hobby. I post improvvisi, che magari 5 minuti prima non pensi di fare, sono invece quelli che ti escono di getto, come un gesto espansivo. Ma questa è una promessa, agli amici e a me stesso, ed eccomi qui a scrivere di Giordano Bruno. Poco chiasso quest'anno sulla ricorrenza della sua morte, ne intravedo i motivi, ma ci mancherebbe che con lui in mente vada a cercare di sviscerarli. Avrei del livore perchè le motivazioni del silenzio mi appaiono nitide per via delle attuali opportunità di carattere politico, nessuno ha interesse a resuscitare vecchi rancori e giocarsi una fetta di consenso. E lui stesso cosa ne penserebbe? Il suo pensiero rappresenta per me gli albori di un sentire nuovo, dove i concetti di Tolleranza e Fraternità dovrebbero essere assimilati. Però tolleranza non vuol dire tacere, e quindi, brevissimamente devo e voglio scrivere.
Scrivo sui morti che ancora produce il pensiero religioso primitivo quando è gestito dal potere.
Scrivo dei morti sotto un dio islamico affamato di infedeli, ma anche di quelli, come Giordano Bruno, vittime di un dio che punisce "gli altri". Di un dio nel nome del quale si continuano a uccidere le menti.
E' vero che il papato qualche anno fa ha mostrato "disagio" e "rammarico" per quella condanna.
Ma la giustificazione storica, che sempre personalmente chiamo "motivazione" e non "giustificazione", che sul vocabolario è sinonimo di altra cosa, rimane imperturbabile.
Un esempio? Da paginecattoliche
... la presunta barbarie e l’oscurantismo ecclesiastici. Leggenda nera che va considerata appunto tale in quanto i dati relativi alle condanne alla pena capitale, ad esempio nella città di Roma, ammontano in totale a 97 persone per il periodo che va dal 1542, quando l’Inquisizione viene nuovamente istituita, al 1761 : una media di meno di una condanna ogni due anni, che basta a far comprendere con quanta moderazione e prudenza procedesse l’istituzione che doveva difendere il cattolicesimo dal pericolo rappresentato dall’eresia protestante.
Arrivo stanco e con scarsa voglia di postare, e chissà come mai, e mi succede sempre, i post promessi diventano quelli più faticosi, e a che a pro, visto che scrivere qui non è che un hobby. I post improvvisi, che magari 5 minuti prima non pensi di fare, sono invece quelli che ti escono di getto, come un gesto espansivo. Ma questa è una promessa, agli amici e a me stesso, ed eccomi qui a scrivere di Giordano Bruno. Poco chiasso quest'anno sulla ricorrenza della sua morte, ne intravedo i motivi, ma ci mancherebbe che con lui in mente vada a cercare di sviscerarli. Avrei del livore perchè le motivazioni del silenzio mi appaiono nitide per via delle attuali opportunità di carattere politico, nessuno ha interesse a resuscitare vecchi rancori e giocarsi una fetta di consenso. E lui stesso cosa ne penserebbe? Il suo pensiero rappresenta per me gli albori di un sentire nuovo, dove i concetti di Tolleranza e Fraternità dovrebbero essere assimilati. Però tolleranza non vuol dire tacere, e quindi, brevissimamente devo e voglio scrivere.
Scrivo sui morti che ancora produce il pensiero religioso primitivo quando è gestito dal potere.
Scrivo dei morti sotto un dio islamico affamato di infedeli, ma anche di quelli, come Giordano Bruno, vittime di un dio che punisce "gli altri". Di un dio nel nome del quale si continuano a uccidere le menti.
E' vero che il papato qualche anno fa ha mostrato "disagio" e "rammarico" per quella condanna.
Ma la giustificazione storica, che sempre personalmente chiamo "motivazione" e non "giustificazione", che sul vocabolario è sinonimo di altra cosa, rimane imperturbabile.
Un esempio? Da paginecattoliche
... la presunta barbarie e l’oscurantismo ecclesiastici. Leggenda nera che va considerata appunto tale in quanto i dati relativi alle condanne alla pena capitale, ad esempio nella città di Roma, ammontano in totale a 97 persone per il periodo che va dal 1542, quando l’Inquisizione viene nuovamente istituita, al 1761 : una media di meno di una condanna ogni due anni, che basta a far comprendere con quanta moderazione e prudenza procedesse l’istituzione che doveva difendere il cattolicesimo dal pericolo rappresentato dall’eresia protestante.
[OT] zio ti ho scritto nell'altro post [/OT]
...sai io non credo che le religioni siano l'oppio dei popoli... credo che l'oppio lo mettano nell'incenso alcuni sedicenti... religiosi...;)...
Buon W.E. a toi ed a tutti i lettori de i miti
Pincus Ereticus