Questa sera i fantasmi me li sono andati a cercare più lontani nel tempo e più vicino nello spazio, anzi mi han cercato loro, come al solito, sbucando fuori da un vecchio pezzo di Donovan. Fantasmi milanesi, che più milanesi non si può, loro si aggirano ancora tra i vicoli intorno alla piazzetta di Brera. Li ho conosciuti, in vita, a cavallo degli anni 60/70, quando si cercava di imparare qualcosa di decente nelle aule del liceo, fratello minore della più aristocratica Accademia di Brera. Beh, anche il liceo però non era da buttare, dato che più o meno lo si frequentava noi sciagurati apprendisti. Più o meno in che senso? Spiego. Ho ricostruito la mappa delle nostre vere attività, dato che lo spirito di avventura non ci permetteva di restare troppo in classe... poi Brera è sempre stata un po' speciale e "il mondo delle regole e della sostenibilità", quello di oggi, era ancora là da venire. L'unica cosa che ci "sosteneva" era per noi fare qualcosa di interessante, ecco l'elenco, ma l'ordine per importanza non è questo, dipendeva un po' dall'umore.
1) Vicolo Fiori Oscuri (il nome suggerisce la vocazione della via nella Milano antica). Noi da lì si accedeva, antesignani Harry Potter, alle segrete medioevali dell'antico convento di Brera. Non mi risulta che ad oggi altri le abbiano esplorate... saranno oggetto di un prossimo post.
2) Aule di nudo dell'Accademia. A noi ragazzetti del liceo non toccava certo l'alto livello delle modelle dell'Accademia. Non so se oggi sia ancora così, ma a noi spettavano modelle a part time (lasciamo stare l'altro lavoro che svolgevano queste anzianotte signore, che avevano un po' della nave scuola, a confronto delle "veline" dell'Accademia).
3) Bar Giamaica, celeberrimo, praticamente frequentato da tutti gli artisti vissuti dopo il Caravaggio. Pertanto noi lo si snobbava a favore del
4) Bar Brera. Si vedono in foto le tende dei tavolini all'aperto
5) Focacceria. Praticamente crescevamo a focaccia, buona, unta il giusto e risparmievole. I soldini, come si diceva, da coglionazzi sentimentali, li spendevamo da
6) Merù. Più su in Via Solferino. La prima gioielleria milanese di arte "povera". Monilini splendidi in oro, argento, lacca e cuoio, esiste ancora ed erano artigiani sardi bravissimi. Se restava qualche soldino, giusto lì vicino c'era il
7) Bazar Equipe 84. Non c'è più, aperto dal famoso gruppo con il tricktrack dell'abbigliamento beat-yellowsubmarine-britannico dell'epoca.
Ok? Notte, se passate da Milano fateci un giro... soprattutto all'inizio dell'estate questi posti meritano.
Commenti : 6
- Anonimo ha scritto il 2/2/07 6:46 AM
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altro che notte..buongiorno, mi sono appena svegliato xche' tra poco devo uscire x lavoro (anzi a dire il vero oggi dovrei riscuotere). :p
anke io oggi sono incasinato, beh a quest'ora chissà dove sarà già... buon fine settimana a tutti