MiArt 2007
C'era una volta l'arte, con la "a" minuscola, perchè non serviva che avesse un nome. C'era e basta.
Da quando è scomparsa la cercano chiamandola per nome.
Arte, con la "A" maiuscola.
Ma Lei non c'è più. E rimasto il suo fantasma, a toccare le corde delle emozioni.
Ma è arte, l'ineffabile arte, o la proiezione di un vissuto-non vissuto?
l'amore coniugato col mistero
la favola coniugata con l'incubo
l'avventura coniugata con l'abisso
utilizzare il tempo in una riflessione 'seria'?
ma concordiamo un do ut des:
sono in credito di una 'risposta' nel tuo post precedente e alla mia relativa
(relativissima)riflessione
Sole, luminoso.
puminxeverincredibilMENTEfiduciosa
riletto tutto, ma non fai domande
vuol dire che siam messi proprio male e pronti ad accettare tutto.
alura
io credevo che fosse chiaro che la Turco non potesse fare una legge per imporre i nomi di battesimo e invece ci avete creduto (era un pesce del 1° aprile) è questo è politicamente drammatico
Questo mi pare innegabile.
Ma a parte questo fatto, quali domande mi fai? Vedo che hai preso lo spunto del nome per ricordare una certo trattamento che hai ricevuto e non posso che darti ragione se ti sei offesa ... ma non vedo altro
Non ho 'letto' il tuo pesce d'aprile perchè potrebbe essere una delle tante avvisaglie alla 1984 di George Orwell. Per questo tentavo di ribadire (sdrammatizzando) che non è il nome che ci viene imposto dai genitorie/o dall'anagrafe a farci avere un buono/cattivo ricordo delle persone e ancora chiedevo a tutti CHI è veramente chiamato col suo nome anagrafico e noncià con un vezzeggiativo ecc..
Ossignur non ne sono io la prova per entrambi gli esempi?
PuminlampadaMENTEriottosa :
l'Arte?

arriviamo alla tue domande: certaMENTE la seconda che hai detto.
Non esiste in realtà una cosa chiamata arte ancor meno non esiste l'Arte con la A maiuscola che è oggi diventata spaventosamente invasiva e mistificatoria veicolata dai mass media e dal supermarket(te) dell’usa e getta.
‘arte’ è qualcosa di emotivo, di semplice, di grandioso che ci trasporta in un mondo di emozioni genuine e viscerali, veicola in una sorta di transfert le capacità altrui e ci porta a viverle come nostre. Poi ognuno di noi è più o meno sensibile ad una forma di arte e non per questo insensibile.
Niente, credo, sia piu’ arrogante di definire dei parametri soggettivi che servono a escludere – gettizando – le scelte altrui. L’arte cambia e muta attraverso la storia. Decontestualizzarla è errore frequente e grave.
Una canzone? I treni a vapore con la splendada voce di fiorella mannoia
puminxeverrompibalina