C'erano una volta gli Hacker.
L'Hacker informatico era colui il quale, zitto zitto, si spaccava la testa (e anche qualcosa d'altro), per entrare in profondità nella logica dei programmi e/o delle connessioni di rete, e, con opportuni colpettini di stringa, bytes, o addirittura bit, li exploitava.
Faceva far loro fare qualcosa per cui non erano stati concepiti.
Qualsiasi cosa fosse interessante, divertente, o anche solo curiosa.
L'importante era che non fosse prevista all'origine della programmazione.
E che non fosse neanche ovvia, altrimenti la soddisfazione dello spaccarsi la testa (e il resto) sarebbe venuta a mancare.
In ogni caso per due buoni motivi l'Hacker mai si sarebbe dichiarato tale.
Il primo perchè, checchè se ne dica, hackerare è illegale. Pertanto, a meno di essere appesi per i piedi, non si riteneva intelligente il dichiararsi.
Il secondo motivo proveniva dalla sottile soddisfazione di vedere esplodere il proprio lavoro sotto gli occhi di tutti, che guardavano di sottecchi supponendo di indovinarne l'autore, ma senza poterlo affermare con certezza. Il che è quasi pari alla soddisfazione dell'ackerare di per sé stesso.
Bene. Questo per sommi capi, ma oggi le cose non vanno più così.
Oddio, continuano ad esserci gli Hacker di cui sopra, ma alla categoria si sono aggiunti gli Hacker stemmati.
All'allietare di bannerini il proprio blog oggi si aggiunge l'orgoglio di mostrare lo stemmino del Glider, che vediamo in epigrafe, che dice al visitatore - Ebbene si, IO sono un Hacker!
E i principi di cui sopra?
L'exploit e la riservatezza?
Boh. Questa categoria non ne fa uso.
Chissà, forse tra un pò sui blog compariranno anche gli Agenti Segreti.
Col loro bannerino bene in vista.
L'Hacker informatico era colui il quale, zitto zitto, si spaccava la testa (e anche qualcosa d'altro), per entrare in profondità nella logica dei programmi e/o delle connessioni di rete, e, con opportuni colpettini di stringa, bytes, o addirittura bit, li exploitava.
Faceva far loro fare qualcosa per cui non erano stati concepiti.
Qualsiasi cosa fosse interessante, divertente, o anche solo curiosa.
L'importante era che non fosse prevista all'origine della programmazione.
E che non fosse neanche ovvia, altrimenti la soddisfazione dello spaccarsi la testa (e il resto) sarebbe venuta a mancare.
In ogni caso per due buoni motivi l'Hacker mai si sarebbe dichiarato tale.
Il primo perchè, checchè se ne dica, hackerare è illegale. Pertanto, a meno di essere appesi per i piedi, non si riteneva intelligente il dichiararsi.
Il secondo motivo proveniva dalla sottile soddisfazione di vedere esplodere il proprio lavoro sotto gli occhi di tutti, che guardavano di sottecchi supponendo di indovinarne l'autore, ma senza poterlo affermare con certezza. Il che è quasi pari alla soddisfazione dell'ackerare di per sé stesso.
Bene. Questo per sommi capi, ma oggi le cose non vanno più così.
Oddio, continuano ad esserci gli Hacker di cui sopra, ma alla categoria si sono aggiunti gli Hacker stemmati.
All'allietare di bannerini il proprio blog oggi si aggiunge l'orgoglio di mostrare lo stemmino del Glider, che vediamo in epigrafe, che dice al visitatore - Ebbene si, IO sono un Hacker!
E i principi di cui sopra?
L'exploit e la riservatezza?
Boh. Questa categoria non ne fa uso.
Chissà, forse tra un pò sui blog compariranno anche gli Agenti Segreti.
Col loro bannerino bene in vista.
Besos Jo