C'era una volta le bbs.
Che forse in molti non sanno cosa furono, anche se parlo di neanche 3 lustri fa.
Tante mini-reti, per i primi cultori del nuovo giocattolo delle meraviglie, il modem.
Tante piccole realtà pre-internettiane (oddio internet esisteva già, ma era una cosa seria, allora, con soli contenuti e scopi scientifici).
Poi le bbs crebbero, e scoprirono di non voler essere più sole, a raccogliere le cerchia di appassionati notturni che si messaggiavano nel cuor della notte inventando la chat.
Confluirono tra loro e finirono per ingrossare quello che sarebbe diventato il grande, meraviglioso web dei nostri giorni.
Ma la gente cercava sempre altra gente a cui bussare dagli screen (che intanto erano diventati in truecolor e webcamizzati) e si buttava sulle chat delle major, che accortamente avevano capito l'incoming business.
Incontri sul web, che si chiamava virtuale, e incontri nella vita.
- Nel reale lo conosco -, si diceva.
Cene, uscite, amorazzi finti, amorazzi veri, piccole amicizie stagionali e amicizie destinate a diventare grandi.
Poi il vento cambiò, la chat fu presa a bacchettate tra vari fuochi.
Più la chat veniva resa noiosa e pesante dalla pubblicità, che la finanziava, e più di pubblicità veniva invasa.
Msn chiuse le stanze di chat, dicono per tutelare i bimbi dalla pedofilia.
Può darsi, in ogni caso presero la palla al balzo per togliere un servizio reale ed inventarne altri di nuovi. Tanto più complicati tanto più utili solo a sè stessi.
Yahoo la seguì, ma in modo più furbesco.
Non tolse le chat room, ma rese arduo accederci.
Le truppe dell'incontro nottambulo al pc si dimezzavano a vista d'occhio.
Chattare era diventato complesso e noioso. La novità era esaurita.
Ognuno aveva ricevuto la sua dose di delusioni e non ne poteva più.
Chi no, si era comunque annoiato e alzato dal pc e avevo preso strade diverse.
Qualcosa di nuovo si profilava nel virtuale. Che poi, chissà perchè virtuale, quando da sempre era servito a sviluppare i desideri quanto mai reali di superare il proprio isolamento accendendo un pc.
Nascevano i blog. La pura essenza del raccontarsi, scegliendo, a differenza della chat, il momento più comodo rispetto alle altre esigenze di svago e lavoro.
Ora, secondo me, siamo a un punto critico anche sui blog.
C'è chi fa l'opinionista, ma comincia a rendersi conto che forse, farlo da hobbista, può essere frustrante.
C'è chi scrive il diario, dei suoi amici, dei suoi compleanni, del fratello che lo assilla, della compagna di liceo che non lo degna.
Poi ci sono i super-diaristi, loro il diario lo scrivono col copy and paste dai siti appositi, che gli mettono a disposizione le poesie di Coelho, gli scritti del Che e i tramonti e le lune.
Poi i super-super-blogger. Quelli decidono che parlano del blog, e di tutto quello che ruota intorno al pc. Complicato? Niente paura, esiste la citazione. Fatto un post ne nascono altri 1000 copiati dagli altri utenti, sulle altre piattaforme.
Magari solo per dirci che la chiavetta USB esiste anche gialla, o per raccontarci che da remoto qualcuno può, se si mette su una gamba sola e scrivendo col naso, cancellarci tutto il contenuto del pc.
Così la gente comune crede che remoto significhi possibilità remota, e mi sa, che, involontariamente, ci ha proprio preso.
Che forse in molti non sanno cosa furono, anche se parlo di neanche 3 lustri fa.
Tante mini-reti, per i primi cultori del nuovo giocattolo delle meraviglie, il modem.
Tante piccole realtà pre-internettiane (oddio internet esisteva già, ma era una cosa seria, allora, con soli contenuti e scopi scientifici).
Poi le bbs crebbero, e scoprirono di non voler essere più sole, a raccogliere le cerchia di appassionati notturni che si messaggiavano nel cuor della notte inventando la chat.
Confluirono tra loro e finirono per ingrossare quello che sarebbe diventato il grande, meraviglioso web dei nostri giorni.
Ma la gente cercava sempre altra gente a cui bussare dagli screen (che intanto erano diventati in truecolor e webcamizzati) e si buttava sulle chat delle major, che accortamente avevano capito l'incoming business.
Incontri sul web, che si chiamava virtuale, e incontri nella vita.
- Nel reale lo conosco -, si diceva.
Cene, uscite, amorazzi finti, amorazzi veri, piccole amicizie stagionali e amicizie destinate a diventare grandi.
Poi il vento cambiò, la chat fu presa a bacchettate tra vari fuochi.
Più la chat veniva resa noiosa e pesante dalla pubblicità, che la finanziava, e più di pubblicità veniva invasa.
Msn chiuse le stanze di chat, dicono per tutelare i bimbi dalla pedofilia.
Può darsi, in ogni caso presero la palla al balzo per togliere un servizio reale ed inventarne altri di nuovi. Tanto più complicati tanto più utili solo a sè stessi.
Yahoo la seguì, ma in modo più furbesco.
Non tolse le chat room, ma rese arduo accederci.
Le truppe dell'incontro nottambulo al pc si dimezzavano a vista d'occhio.
Chattare era diventato complesso e noioso. La novità era esaurita.
Ognuno aveva ricevuto la sua dose di delusioni e non ne poteva più.
Chi no, si era comunque annoiato e alzato dal pc e avevo preso strade diverse.
Qualcosa di nuovo si profilava nel virtuale. Che poi, chissà perchè virtuale, quando da sempre era servito a sviluppare i desideri quanto mai reali di superare il proprio isolamento accendendo un pc.
Nascevano i blog. La pura essenza del raccontarsi, scegliendo, a differenza della chat, il momento più comodo rispetto alle altre esigenze di svago e lavoro.
Ora, secondo me, siamo a un punto critico anche sui blog.
C'è chi fa l'opinionista, ma comincia a rendersi conto che forse, farlo da hobbista, può essere frustrante.
C'è chi scrive il diario, dei suoi amici, dei suoi compleanni, del fratello che lo assilla, della compagna di liceo che non lo degna.
Poi ci sono i super-diaristi, loro il diario lo scrivono col copy and paste dai siti appositi, che gli mettono a disposizione le poesie di Coelho, gli scritti del Che e i tramonti e le lune.
Poi i super-super-blogger. Quelli decidono che parlano del blog, e di tutto quello che ruota intorno al pc. Complicato? Niente paura, esiste la citazione. Fatto un post ne nascono altri 1000 copiati dagli altri utenti, sulle altre piattaforme.
Magari solo per dirci che la chiavetta USB esiste anche gialla, o per raccontarci che da remoto qualcuno può, se si mette su una gamba sola e scrivendo col naso, cancellarci tutto il contenuto del pc.
Così la gente comune crede che remoto significhi possibilità remota, e mi sa, che, involontariamente, ci ha proprio preso.
...e il tutto raccontato in estrema sintesi senza che lo spirito critico perdesse
un solo passaggio. Pare facile...
Nel cammino così ben ripercorso, però Jo si è dimenticato di ricordare i più
importanti dualismi che hanno caratterizzato e condizionato la
"Social/Chat/Blog/WEB Story" .
Rimedio subito io :
1) Bill Gates VS Steve Jobs
2) Windows VS Linux
3) Chet Simpson VS Soldatino
:D :D :D
Buon W.E. Jo ;)
>-Negli anni '80 i primi chatter italiani scoprono le Bbs,
dove perdono la testa, le nottate e a volte il cuore......I modem erano lentissimi: 300 o 1200 bps nel migliore dei casi. Camminavano così piano che vedevi le parole comporsi sullo schermo via via che gli altri digitavano la frase.
E si diceva , "fare un chat". o il chat.
Maschile! Ma quando prese il sopravvento il temine "La chat" al femminile?
:)
Buona giornata Jo....Kisssss
@l
O:-)