La figura di Howard Philip Lovecraft è abbondantemente discussa e stasera ho fatto una capatina anche sulle sue pagine di Wikipedia, da cui stralcio:
Il nome di Lovecraft è sinonimo di narrativa dell'orrore; le sue opere, in particolare i Miti di Cthulhu, hanno influenzato autori in tutto il mondo , ed elementi lovecraftiani possono essere riscontrati in svariati romanzi, film, fumetti e cartoni animati. Ad esempio nel fumetto Batman i folli nemici del protagonista vengono incarcerati nel manicomio Arkham di Gotham City ed Arkham è una invenzione di Lovecraft. Molti autori contemporanei di narrativa horror, come Stephen King, Bentley Little, Joe R. Lansdale, per citarne solo alcuni, hanno indicato Lovecraft come una delle loro fonti primarie di ispirazione.
Incredibile, rimando chi vuole a leggersi tutta la documentata analisi dei suoi lavori, e dei loro presunti significati. Si vaneggia dalle colpe ataviche al razzismo, dalla conoscenza al destino, spezzando il significato delle sue opere in mille rivoli di colta approssimazione. Senza dimenticare poi i feroci disistimatori delle sue pagine, che le riducono a un fumettaccio nero. Intellettuali idioti, magari gli stessi pronti a considerare le ultime stronzate di Dario Argento e della figlia Asia, la presuntuosa dark da discoteca frikkettona.
Per me, per il mio blog, per il mio sito che da tanti anni ha mantenuto questo titolo, il significato, il messaggio di Lovecraft, è il più semplice che si possa immaginare. Facciamo attenzione a Cthulhu. Il mostro sepolto che in ogni momento rischiamo di evocare è nient'altro che il nostro vissuto. Lasciamolo dormire, oppure sono guai.
Commenti : 4
- Luisa ha scritto il 31/10/07 2:00 PM
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Cè una cosa da dire a onor del vero, di questi tempi, ma è già da molto che è così,si preferisce comprare un biglietto del cinema piuttosto di un libro,leggere significa concentrarsi, immaginare, avere fantasia per cercare di" vedere" i personaggi,anche fisicamente,gli ambienti dove vivono, tutto ci viene chiesto leggendo, il cinema ci dice tutto, ci dà la musica per creare gli stati d animo,la faccia degli attori per farci vedere i protagonisti e via di seguito...Leggere è faticoso, ma favoloso nello stesso momento. Piace anche me un buon film, ma di buono in questo momento vedo poco.E i film buoni che ho avuto il piacere di guardare sono quasi tutti tratti da libri...una bella fatica.
Quo vadis, baby (bene) e
Piano, solo (male)
sono tratti da libri
con l'unica differenza che Grazia Verasani è una scrittrice, ma su Veltroni ciò i miei dubbi :))