Mi ero messo in standby ma trasalisco leggendo su luogocomune l'ennesimo ritorno di Massimo Mazzucco sul crollo delle torri di NY.
Ora, riparlandone dopo anni con forse più freddezza emozionale, salta fuori pian piano l'enorme montatura dei complottisti, costruita ai danni degli Stati Uniti e ad uso e consumo dei nostri improvvisati ingegneri della battutina sul web.
Allora, il Nostro (Mazzucco, ndr) tenta una nuova spiccia sortita, prendendo, come si dice, il bue(?!) per le corna, e con l'aria dell'andar giù piatto, scodella la sua tecnologia per tutti, usando l'arma dell'assertività sul dato per scontato (ma da chi? da lui)
Eccolo qui:
Senza bisogno di essere laureati in nulla, la nostra esperienza quotidiana ci dice che qualunque oggetto si abbatta su un oggetto sottostante, (a meno che sia dieci volte più grande) lo distrugge fino a un certo punto, e basta.
Se un signore cammina per strada, e gli casca in testa un vaso di fiori, questo gli romperà il cranio, e forse la prima, o anche la seconda, o forse pure la terza vertebra. Ma prima o poi, lungo la verticale, quell’impatto sarà stato assorbito per intero dal corpo del malcapitato, che si abbatterà a terra ululante. Non vedremo mai quella spina dorsale “attivarsi” verso il basso, distruggendo a sua volta tutte le vertebre sottostanti, a catena, fino a polverizzare l’osso sacro, proseguire distruggendo il bacino, e facendo a pezzi femori rotule e tibie varie, per lasciare infine sul selciato solo un paio di caviglie a cielo aperto. (“Di chi sono quei piedi lì?” “Del Signor Rossi. Pensa, poveraccio, stava passeggiando tranquillamente, quando gli è caduto in testa un vaso di fiori e si è autodistrutto completamente.”)
Allora, signor Mazzucco, concesso che al giorno d'oggi fare il giornalista non sia più incentrato nell'infilarsi con taccuino e matita nelle questure, si provi un po' a leggere, prima di sparare, un manualetto abbastanza semplice dei miei tempi :
LE STRUTTURE IN ARCHITETTURA di Mario Salvadori e Robert Heller, Etas Kompass Libri
Io ne avevo, e ne conservo, una ristampa del '74, ma comunque su qualche bancarella lo si trova ancora, penso.
Leggendo le sue 387 paginette, i principi rudimentali di base, ma proprio di base, se li riuscirà a fare, e poi, se ha voglia, se ne può riparlare.
Buona lettura (tranquillo che è anche pieno di figure).
anche se la zucca non è propriamente una struttura reticolare metallica sottoposta a dilatazioni da calore condotto su tutti i piani, come fosse un impianto condominiale di radiatori, dilatazioni tali da generare torsioni proprie ...
Mi sarebbe piaciuto che il signor mazzucco si fosse trovata una di quelle travi metalliche appoggiata di retro a circa 70 cm da terra :d
credo che su una lunghezza di trave che possiamo supporre di circa un 8 metri... numble numble, a occhio e croce sotto l'effetto del calore indotto dagli incendi un bel 20 cm di dilazione termica lineare gli entravano in quel posto >:D<
Questo tanto per fare un esempio semplice semplice come il suo :p
ciauzzz