L'Italia è un popolo di Santi e Navigatori. Ma tanti tanti. Da Marina Petrella, ex assassina BR (oggi si è anche ex assassini, e che diamine, è roba passata), ripercorro un po' gli itinerari degli esiliati politici che, dopo aver colpito a destra e a sinistra, per farla franca hanno portato all'estero il loro culo progressista. Mi sono imbattuto in una perla che proprio non conoscevo perchè avevo letto solo di Lollo, il più famoso dei 3 combattenti armati. Rogo di primavalle, colpevoli di "fascismo", vengono bruciati vivi un giovane e un bimbo di 8 anni.
Trovo un'intervista a Manlio Grillo, uno dei tre che, difesi ad oltranza dalla intellighenzia di sinistra (Franca Rame e Asor Rosa in testa), come assolutamente innnocenti, furono poi indotti ad ammettere dalla confessione di Lollo, capoccia del gruppo. Lasciamo stare il silenzio d'obbligo della suddetta intellighenzia, quando mai hanno fatto ammenda, andiamo invece a vedere come le assunzioni di responsabilità vengono intese dai protagonisti.
Racconta Manlio Grillo, da Managua, a un giornalista di Repubblica:"La mattina dopo, vedendo sulla prima pagina del Messaggero quel titolo atroce: "Arsi vivi". Ero ancora stravolto dalla stanchezza e dovetti rileggerlo un paio di volte per capire che quella storia aveva a che fare con la nostra azione della sera prima".
Capito? Era stravolto dalla stanchezza, la sera precedente aveva portato i suoi amici in macchina fino a quella casa, muniti di accendino, ma a prima vista gli sfugge il nesso. Che cazzo centra lui. E infatti conclude:
"Posso dire che mi dispiace che un'azione dimostrativa sia finita in quel modo. E' chiaro che mi dispiace, ci mancherebbe: sono morti due ragazzi. Ma proprio non posso sentire un senso di colpa per qualcosa che non ho mai pianificato né realizzato".
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