Non c'è molto spazio sul web per determinati argomenti, per cui oggi utilizzo questo post per riportare i contenuti sintetizzati del Decreto Università (Gelmini) approvato il 6 novembre.
Decreto università
Il ministro Mariastella Gelmini :
«Il Cdm ha varato le linee guida per l'universitá e ha approvato anche un decreto legge. Preciso subito che si tratta di due documenti distinti. Le linee guida rappresentano un documento programmatico e di legislatura, che offriamo al dibattito con il mondo accademico ma che sará oggetto di discussione anche in Parlamento, nelle commissioni e in Aula».
«Non ci sarà il blocco dei concorsi già banditi. Cambierà, però, il meccanismo per la composizione delle commissioni di valutazione, dettato dal sorteggio. Questa la motivazione del ricorso alla decretazione d'urgenza».
500 milioni di euro alle università migliori
500 milioni di euro saranno destinati alle università con la produzione scientifica, l'organizzazione e la qualità didattica migliori.
Niente assunzioni nelle università con bilanci in rosso
Da oggi le università con bilanci in perdita non potranno bandire concorsi per docenti o personale amministrativo.
La norma pone un freno alle gestioni finanziarie sconsiderate di alcune università.
Finanziamenti a chi elimina corsi inutili e sedi distaccate
Saranno premiate con più finanziamenti, trasferiti direttamente dal ministero, le università che ridurranno sedi distaccate non funzionali e corsi di laurea in eccesso rispetto alle reali esigenze formative degli studenti e alle richieste del mondo del lavoro.
Dal 2009 tremila ricercatori in più
Stanziati 150 milioni di euro per favorire il turn over. Obiettivo: favorire l'assunzione di giovani e diminuire l'età media dei docenti italiani. Incentivi alle università, dunque, per favorire il pensionamento e l'assunzione di giovani docenti.
Le università infatti potranno anche decidere di fare entrare solo giovani ricercatori arrivando quindi a 2 giovani ricercatori per ogni docente in pensione. Almeno il 60% delle assunzioni devono essere destinate ai nuovi ricercatori e le università che rinunceranno a trattenere i docenti oltre i 70 anni di età possono raddoppiare il numero dei posti per ricercatori.
Stop ai concorsi pilotati
Sarà eletto un pool molto ampio di professori all'interno del quale poi saranno estratti a sorte coloro che faranno parte della commissione che giudicherà. Si evita così il rischio di predeterminare l'esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a partecipare. Mentre prima la commissione era formata da 1 membro interno e 4 membri eletti.
Nessun blocco delle assunzioni per gli enti di ricerca
Gli enti di ricerca sono esclusi dal blocco delle assunzioni che e' entrato in vigore per tutte le amministrazioni pubbliche.
Concorsi ricercatore fuori dal turn over
I bandi di concorso per posti da ricercatore già banditi sono esclusi dal turn over. 2.300 ricercatori dunque saranno esclusi dal blocco del turn over.
Soldi per le borse di studio
Per la prima volta in Italia tutti gli aventi diritto avranno la borsa di studio. L'incremento di 135 milioni di euro sarà destinato ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici.
Oggi 180.000 ragazzi oggi sono idonei a ricevere la borsa di studio e l'esonero dalle tasse universitarie, ma solo 140.000 li ottengono.
Via libera a nuove residenze universitarie
65 milioni di euro per nuove residenze universitarie. 1.700 posti letto in più per gli studenti.
Il disegno di legge
Fin qui il decreto. Anche la riforma, che sarà presentata come disegno di legge, avrà le stesse caratteristiche. Al centro ci saranno gli studenti e la ricerca, non l'apparato accademico e burocratico. Sono previste lezioni e laboratori in lingua straniera, prestiti d'onore per gli studenti, valutazione periodiche dell'attività dei docenti.
Al tempo stesso la riforma metterà fine ai corsi di laurea fasulli, ai bilanci allegri, alle carriere prefabbricate, ai precariati a vita. Le università potranno scegliere se darsi la forma di fondazione, aprendosi anche a capitali esterni oppure restare interamente pubbliche: nessuna "privatizzazione selvaggia", ma criteri di responsabilità. Gli atenei dissestati saranno commissariati e ogni euro sottratto agli sperperi verrà investito nella ricerca.
Il ministro Mariastella Gelmini :
«Il Cdm ha varato le linee guida per l'universitá e ha approvato anche un decreto legge. Preciso subito che si tratta di due documenti distinti. Le linee guida rappresentano un documento programmatico e di legislatura, che offriamo al dibattito con il mondo accademico ma che sará oggetto di discussione anche in Parlamento, nelle commissioni e in Aula».
«Non ci sarà il blocco dei concorsi già banditi. Cambierà, però, il meccanismo per la composizione delle commissioni di valutazione, dettato dal sorteggio. Questa la motivazione del ricorso alla decretazione d'urgenza».
500 milioni di euro alle università migliori
500 milioni di euro saranno destinati alle università con la produzione scientifica, l'organizzazione e la qualità didattica migliori.
Niente assunzioni nelle università con bilanci in rosso
Da oggi le università con bilanci in perdita non potranno bandire concorsi per docenti o personale amministrativo.
La norma pone un freno alle gestioni finanziarie sconsiderate di alcune università.
Finanziamenti a chi elimina corsi inutili e sedi distaccate
Saranno premiate con più finanziamenti, trasferiti direttamente dal ministero, le università che ridurranno sedi distaccate non funzionali e corsi di laurea in eccesso rispetto alle reali esigenze formative degli studenti e alle richieste del mondo del lavoro.
Dal 2009 tremila ricercatori in più
Stanziati 150 milioni di euro per favorire il turn over. Obiettivo: favorire l'assunzione di giovani e diminuire l'età media dei docenti italiani. Incentivi alle università, dunque, per favorire il pensionamento e l'assunzione di giovani docenti.
Le università infatti potranno anche decidere di fare entrare solo giovani ricercatori arrivando quindi a 2 giovani ricercatori per ogni docente in pensione. Almeno il 60% delle assunzioni devono essere destinate ai nuovi ricercatori e le università che rinunceranno a trattenere i docenti oltre i 70 anni di età possono raddoppiare il numero dei posti per ricercatori.
Stop ai concorsi pilotati
Sarà eletto un pool molto ampio di professori all'interno del quale poi saranno estratti a sorte coloro che faranno parte della commissione che giudicherà. Si evita così il rischio di predeterminare l'esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a partecipare. Mentre prima la commissione era formata da 1 membro interno e 4 membri eletti.
Nessun blocco delle assunzioni per gli enti di ricerca
Gli enti di ricerca sono esclusi dal blocco delle assunzioni che e' entrato in vigore per tutte le amministrazioni pubbliche.
Concorsi ricercatore fuori dal turn over
I bandi di concorso per posti da ricercatore già banditi sono esclusi dal turn over. 2.300 ricercatori dunque saranno esclusi dal blocco del turn over.
Soldi per le borse di studio
Per la prima volta in Italia tutti gli aventi diritto avranno la borsa di studio. L'incremento di 135 milioni di euro sarà destinato ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici.
Oggi 180.000 ragazzi oggi sono idonei a ricevere la borsa di studio e l'esonero dalle tasse universitarie, ma solo 140.000 li ottengono.
Via libera a nuove residenze universitarie
65 milioni di euro per nuove residenze universitarie. 1.700 posti letto in più per gli studenti.
Il disegno di legge
Fin qui il decreto. Anche la riforma, che sarà presentata come disegno di legge, avrà le stesse caratteristiche. Al centro ci saranno gli studenti e la ricerca, non l'apparato accademico e burocratico. Sono previste lezioni e laboratori in lingua straniera, prestiti d'onore per gli studenti, valutazione periodiche dell'attività dei docenti.
Al tempo stesso la riforma metterà fine ai corsi di laurea fasulli, ai bilanci allegri, alle carriere prefabbricate, ai precariati a vita. Le università potranno scegliere se darsi la forma di fondazione, aprendosi anche a capitali esterni oppure restare interamente pubbliche: nessuna "privatizzazione selvaggia", ma criteri di responsabilità. Gli atenei dissestati saranno commissariati e ogni euro sottratto agli sperperi verrà investito nella ricerca.
Commenti : 2
- Unknown ha scritto il 9/11/08 3:55 PM
-
quali sono le tue fonti? è già possibile leggere il decreto per intero? grazie
nello specifico il link è
questo
un altro molto interessante è
questo
ciao e grazie a te