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10 gennaio 2009

Non solo wikipedia

Non solo wikipedia

Riprendo un post da liberaliperisraele (il post originale è prodotto da Salon Voltaire).


Nei primi giorni dell'aprile 2002 fu diffuso un sondaggio di Renato Mannheimer che dimostrò la crassa ignoranza degli Italiani sulla storia di Israele e dei Palestinesi. E dai commenti di oggi, dai discorsi nei bar e negli uffici, nei forum su internet, non sembra che nel frattempo gli Italiani abbiano guadagnato posizioni. Famosi per essere ultimi in lettura di libri e quotidiani nell'Europa più sviluppata, con questa televisione del duopolio Rai-Mediaset, con la stampa che ci ritroviamo, quasi tutta - Destra e Sinistra - in mano a mediocri giornalisti raccomandati e legati al potere politico, non potrebbe essere altrimenti.
La mistificazione, anche storica, regna sovrana, specialmente quando si parla di ebrei o di Israele, trovando terreno fertile nell'antico e sempre presente antigiudaismo cattolico e poi nel diffuso antisemitismo strisciante di Destra e Sinistra. La controprova? Fino a tutti gli anni 80 gli unici partiti benevoli verso Israele e gli ebrei erano tre partitini ultra-minoritari che insieme non superavano il 5-7 per cento: i repubblicani, i liberali e i radicali. Tutti gli altri, cioè oltre il 90 per cento, erano più o meno contro. Ma torniamo al sondaggio.
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Pubblicato dal Corriere della Sera, il sondaggio di Mannheimer rivela che gli italiani credono innanzitutto che sia esistito uno "Stato palestinese", addirittura "prima" di Israele, e che poi gli israeliani ne abbiano "invaso" il territorio; che la città di Gerusalemme, prima dell’invasione israeliana degli ultimi anni, fosse una "città araba". E così via. Ma nulla di tutto ciò è vero.
Ne uscì un quadro sconfortante. In particolare, quasi la metà degli intervistati (il 47 per cento) era convinto che fu l’Onu nel 1947 a "dividere" la regione in due Stati, e fin qui tutto abbastanza bene. Ma poi i due terzi non erano al corrente della circostanza che furono gli Stati arabi a tentare di impedire la nascita di Israele, e non viceversa. La maggioranza credeva che le terre su cui era nato lo Stato di Israele fossero state conquistate con la forza dagli ebrei (che invece le avevano regolarmente comprate dai proprietari arabi).
La maggior parte degli italiani riteneva che il conflitto con i palestinesi fosse iniziato nel 1967 quando Israele occupò le loro terre (errore comprensibile per come la vicenda fu trattata dai media); e che - questo è clamoroso - uno Stato palestinese fosse già costituito nel 1948 quando gli israeliani ne "invasero" una parte. Anzi, qui si dividevano tra quelli che pensavano che l’invasione israeliana dello Stato palestinese (il quale, come dovrebbe esser noto, non è mai esistito se non nella delibera dell’Onu del 1947, appunto, violata dai Paesi arabi) fosse avvenuta nel 1948, e quelli che la collocavano nel ’67, all’epoca della Guerra dei sei giorni.
Infine pochissimi degli interpellati sapevano che Gerusalemme nel 1880 era già abitata in maggioranza assoluta da israeliti; credevano che gli ebrei non fossero in quelle terre da decenni (e una minoranza da secoli) ma che fossero giunti nella regione in seguito agli orrori della Seconda guerra mondiale.
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Un brevissimo sommario storico sui rapporti Israele-Palestinesi servirà a contrastare meglio i soliti luoghi comuni intrisi di antisemitismo:
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1. Già nel 1880 Gerusalemme era una città in maggioranza assoluta ebraica (*).
2. Prima della nascita dello Stato di Israele, le terre acquisite dagli ebrei furono regolarmente acquistate, a carissimo prezzo (ai prezzi di mercato non valevano nulla perché aride e improduttive) da grandi proprietari latifondisti arabi, che così si arricchirono. Si conservano gelosamente i relativi contratti di compravendita. Questa "colonizzazione" pacifica inizia intorno al 1882
3. Nel 1897 il giornalista ungherese Theodor Hertzl pubblica "Lo Stato ebraico", documento che segna la nascita del sionismo politico.
4. Nel 1917 Balfour, primo ministro britannico, si dichiara a favore della costituzione di uno Stato ebraico in Palestina. In quegli anni la Palestina non era altro che un territorio amministrato dalla Gran Bretagna. Dal 1926 al 1936 si contarono varie rivolte dei palestinesi contro gli inglesi.
5. La fondazione dello Stato di Israele non è certo avvenuta con la forza, ma in seguito ad una precisa risoluzione dell’ONU nel 1947 (n.181), che divideva la regione in due stati sovrani e indipendenti: uno ebraico e l’altro arabo. Più una zona internazionale (Gerusalemme e Betlemme). Gli ebrei, da parte loro, per opera di Ben Gurion, dettero sùbito seguito alla risoluzione e fondarono lo Stato di Israele nel maggio 1948.
6. Al contrario, i palestinesi non fondarono il loro stato, perché gli Stati arabi circostanti – tutti monarchici e autoritari – si opposero alla creazione nella zona di un nuovo Stato arabo indipendente, che oltretutto sarebbe stato sicuramente repubblicano. Gli Stati arabi si opposero anche alla fondazione di uno Stato ebraico. Per di più, quando nel ’48 gli israeliani furono attaccati dagli Stati arabi, questi ultimi convinsero i palestinesi ad abbandonare le loro case e a fuggire, consentendo così agli israeliani di conquistare nuovi territori, e creando in tal modo i profughi palestinesi.
7. I profughi palestinesi furono sempre sopportati o trattati male dagli arabi (Giordania, Egitto, Libano, Siria) a causa della loro indipendenza e del carattere ritenuto "rivoluzionario". I campi profughi furono creati dagli arabi, che poi però si accorsero di avere una spina nel fianco e arrivarono addirittura ad eliminare gli abitanti dei campi (strage di Sabra e Chatila, il 14 settembre 1982, ad opera di miliziani cristiani libanesi e giordani.
8. Nel 1956 Israele partecipa alla guerra di Gran Bretagna e Francia contro l’Egitto (che aveva chiuso il canale di Suez agli stranieri) e conquista il Sinai e Gaza. L’ONU ordina il ritiro dai territori occupati.
9. Il 6 giugno 1967 scoppia la "guerra dei sei giorni". Israele occupa la striscia di Gaza, il Sinai e le alture del Golan (da cui i cannoni arabi sparavano facilmente sui territori israeliani). L’ONU (risoluzione 242) chiede il ritiro dai territori occupati. Israele, anni dopo, si ritira solo dal Sinai.
10. Nel 1973 il 6 ottobre Egitto e Siria attaccano Israele: è la guerra del Kippur.
11. Nel 1982 Israele lancia un’offensiva militare contro Libano e Olp.
12. Scoppia la prima Intifada (lotta dei palestinesi con lancio di pietre ecc)
13. Il resto, come la seconda e terza Intifada, la creazione dell'ANP o Autorità Nazionale Palestinese, la leadership e la morte di Arafat, i vari "cessate il fuoco", tra cui l'ultimo interrotto per mesi dai razzi di Hamas, e la conseguente reazione israeliana, sono fatti recenti.

* "Jerusalem entered the 19th century with about 9,000 inhabitants. In 1840, Jews became the largest single community in the city -- accounting for a majority of Jerusalem's residents by 1880. In 1860, Anglo-Jewish philanthropist Sir Moses Montefiore established the Mishkenot Sha'ananim neighborhood, the first quarter outside the Old City walls. Eventually, this project was followed by many others. In 1900, the city's population reached 55,000; 60% of whom were Jews." (HISTORY OF JERUSALEM)


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