(copyright e Youtube)
Riorganizzando ieri sera il blog mi sono accorto che il mio primo clip "Annie", non era più presente sul mio canale di Youtube.
Il link diretto conduceva dritto ad un avviso di rimozione per tutela dei diritti della WMG (Warner Music Group). Fatto ricerca, ho appreso che Youtube non ha rinnovato gli accordi con WMG, ovvero che i due colossi hano perso la reciproca convenienza a collaborare.
Perfetto. Io sono un convinto sostenitore dei diritti e non ho che da adeguarmi.
Di cosa mi lamento allora?
Di nulla, faccio solo qualche considerazione.
Commettiamo un grande errore definendoci "utenti" di Youtube, Yahoo!, Facebook, e via col vento...
Noi siano "mezzi" o "contenuti", e ci mettiamo a disposizione per un straccio di banda che può essere revocato in ogni momento.
Non ho ricevuto alcuna email di avvertimento, quelle me le inviano solo se devono propagandare qualche miracoloso widget che intasi la rete.
Nella mia pagina c'era la facoltà di sostituire il brano musicale con un altro, scelto nella vasta gamma di pezzi messi gratuitamente (con possibili scritte pubblicitarie) a disposizione.
L'ho fatto.
Ci tenevo al mio piccolo primo clip, se non altro per ragioni affettive.
Stamane mi accorgo che on line la qualità è decaduta in modo pauroso.
Una infame quadrettatura da ricompressione selvaggia imperversa nel mio filmatino. Cosa sarebbe questa, l'alta qualità del web3.0?
Con quante palle ci trastulliamo, ragazzi!
Mi auguro seriamente che si arrivi presto a una legge che finalmente regoli i contenuti sul web.
E delimitando i doveri, definisca i diritti.
Credo che così come un pò di banda (peraltro su Aruba è illimitata) costa alla fine pochi euro all'anno, assolvere gli obblighi di copyright, laddove fossero chiari e sburocratizzati, sarebbe altrettanto indolore.
Con buona pace dei soliti petizionisti dell' iosonocontro, che alla fine non fanno altro che alimentare lo sfruttamento delle major.
Meglio 20 Euro l'anno che tutto il nostro impegno di appassionati, barattato per un po' di stream e perline ricompresse male, quando gli fa comodo.
Il link diretto conduceva dritto ad un avviso di rimozione per tutela dei diritti della WMG (Warner Music Group). Fatto ricerca, ho appreso che Youtube non ha rinnovato gli accordi con WMG, ovvero che i due colossi hano perso la reciproca convenienza a collaborare.
Perfetto. Io sono un convinto sostenitore dei diritti e non ho che da adeguarmi.
Di cosa mi lamento allora?
Di nulla, faccio solo qualche considerazione.
Commettiamo un grande errore definendoci "utenti" di Youtube, Yahoo!, Facebook, e via col vento...
Noi siano "mezzi" o "contenuti", e ci mettiamo a disposizione per un straccio di banda che può essere revocato in ogni momento.
Non ho ricevuto alcuna email di avvertimento, quelle me le inviano solo se devono propagandare qualche miracoloso widget che intasi la rete.
Nella mia pagina c'era la facoltà di sostituire il brano musicale con un altro, scelto nella vasta gamma di pezzi messi gratuitamente (con possibili scritte pubblicitarie) a disposizione.
L'ho fatto.
Ci tenevo al mio piccolo primo clip, se non altro per ragioni affettive.
Stamane mi accorgo che on line la qualità è decaduta in modo pauroso.
Una infame quadrettatura da ricompressione selvaggia imperversa nel mio filmatino. Cosa sarebbe questa, l'alta qualità del web3.0?
Con quante palle ci trastulliamo, ragazzi!
Mi auguro seriamente che si arrivi presto a una legge che finalmente regoli i contenuti sul web.
E delimitando i doveri, definisca i diritti.
Credo che così come un pò di banda (peraltro su Aruba è illimitata) costa alla fine pochi euro all'anno, assolvere gli obblighi di copyright, laddove fossero chiari e sburocratizzati, sarebbe altrettanto indolore.
Con buona pace dei soliti petizionisti dell' iosonocontro, che alla fine non fanno altro che alimentare lo sfruttamento delle major.
Meglio 20 Euro l'anno che tutto il nostro impegno di appassionati, barattato per un po' di stream e perline ricompresse male, quando gli fa comodo.
Commenti : 2
- Anonimo ha scritto il 10/2/09 5:08 PM
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Concordo pienamente con te. Anch'io ho la mia pagina YouTube, ho pubblicato diversi video e mi piace andare a ricercare vecchi filmati o vecchie canzoni. Compilo le mie belle Playlist, convinto di avere i brani sempre a disposizione, e dopo tempo mi accorgo che molti brani vengono eliminati "Non disponibile". Credo che prima o poi, per rispetto dei "diritti d'autore" verranno cancellati anche alcuni dei miei video. Ho visto scomparire dal sito intere pagine che contenevano centinaia di video. Non è una bella sospresa vedersi cancellare di punto in bianco il lavoro di mesi o anni. Ecco perché anch'io da tempo, comincio a pensare che, nonostante le battaglie per la libertà della rete, non sarebbe male risolvere il problema col pagamento di una quota che garantisca certi diritti, compreso l'utilizzo di musiche. E' bello che la rete sia libera e gratuita per tutti. Ma io sarei disposto a pagare una somma adeguata per avere la possibilità di usarla al meglio. Anzi, credo che lo stesso principio potrebbe valere anche per i blog. Ci sono persone che, forti del fatto che non ci sono limitazioni, intasano le varie piattaforme con decine di post al giorno, spesso del tutto insignificanti. Allora mi chiedo: se dovessero pagare anche solo mezzo euro per ogni post pubblicato sarebbero tanto prolifici? Non credo. Certo, la libertà è una gran cosa, ma bisogna anche saperla usare. Ciao...
A meno di avere il coraggio, mio pensiero personalissimo, di generare una rete a due livelli.
Uno che si alimenta, come oggi, del mercato e dei suoi bisogni di pubblicità, libero a ogni forma di spam e con spazi "in prestito", e uno cosapevole che il lavoro va retribuito e il cui accesso, a pagamento contenuto, garantisca qualità e sicurezza.