Recentemente ho preso atto che una certa linea compare anche sul Corriere della Sera, e specialmente quello online.
Non hanno commenti né richiesta di precisazioni queste dichiarazioni di Belén Rodriguez, la supermodella nota per la sua storia con Fabrizio Corona. Giunta in Italia nel 2005.
Corriere della Sera, oggi 22 luglio, da intervista rilasciata a Oksalute:
Belen: io, clandestina, per tre anni ho provato sulla mia pelle l'intolleranza.
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Era come se fossi un fantasma. Addirittura una volta sono andata in un pronto soccorso di Milano, per un mal di denti terribile. Mi hanno detto che non potevano aiutarmi perché non avevo la tessera sanitaria. In sostanza, non mi hanno curata perché ero clandestina.
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Qui a seguito invece riporto uno stralcio dal il Giornale del marzo 2009.
Tra poco, se continua così, dovremo ricorrere al ciclostile, da cospiratori, per poter diffondere notizie vere.
Per coprire le spese degli irregolari nel 2007 ha stanziato 31 milioni di euro. Questi fondi sono stati distribuiti sulla base del numero degli irregolari presenti sul territorio stimati dalla Caritas. Fondi pubblici ripartiti sulla base della stima di un’associazione, pur importante. Se poi guardiamo i costi, ci accorgiamo che ogni Regione spende molto di più di quanto gli arriva dallo Stato. Al Piemonte, per esempio, viene erogato un contributo di oltre 3 milioni di euro, mentre solo per le gravidanze delle clandestine la Regione spende oltre 4 milioni. Tutte le Regioni sono in profondo rosso in fatto di sanità-fantasma. E il ministero dell’Interno tampona le falle come può, erogando fondi alle Asl che ne fanno richiesta.
Insomma, i conti elaborati su base nazionale sono prudenziali, anzi, sottostimati.
Uno spaccato più affidabile lo offre Milano. Secondo la Direzione generale della Asl, il costo delle prestazioni sanitarie erogate per gli irregolari è di 14,5 milioni di euro per i 37 mila clandestini presenti in città. Nel pronto soccorso dei grandi ospedali si arriva a 23 mila casi assistiti all’anno, con un’incidenza di 628 ogni mille irregolari. In pratica, questi pazienti si presentano in ospedale anche per patologie semplici che non possono essere curate dal medico di famiglia. Basti pensare che gli interventi al pronto soccorso dei milanesi sono di gran lunga minori: 549 su 1000 abitanti. Anche i ricoveri sono più frequenti rispetto agli italiani: 51 su mille per i clandestini, 30 su 1000 i milanesi. Le prestazioni ambulatoriali si assestano attorno alle 25 mila annue.
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