Signor Vauro,
ieri sera, o meglio, è ormai notte, la sera del 30 giugno, ero davvero stato lì per preparare il post del giorno dopo, con un link che ancora non era stato scritto, ma che sarebbe apparso da solo appena fosse stato digitato, la mattina seguente, dai Suoi redattori del Manifesto.
Il link è facilmente costruibile, perchè le Sue vignette su quel giornale, Signor Vauro, hanno la giusta sequenzialità degli indirizzi web.
Mi sarebbe bastato aggiungere uno 0701.gif, primo di luglio, a seguire l'url in uso: www.ilmanifesto.it/fileadmin/vignettadelgiorno/vignetta_2009.
Poi mi son detto, ma no, a che scopo, per dimostrare poi cosa, la nota speculazione, mi voglia perdonare, su tutto ciò che di più triste colpisce l'immaginario della gente?
Ci avevo fatto caso, da parecchi giorni le Sue vignette non erano aggiornate, e avevo pensato, "ora giudicherà arrivato il momento per sferrare il colpo".
Poi mi son figurato la vignetta, e mi son detto no, non credo lo farà, son troppo prevenuto veramente.
Altre ne abbiamo avute, pigliamo il terremoto, e non che approvi la Sua ironìa amara e feroce, ma il caso è stato forse un po' diverso.
Il numero delle vittime crudelmente elevato, il suo crescendo di ora in ora, aveva proiettato il dramma dei singoli verso un incubo collettivo, spersonalizzandolo, seppur più a torto che a ragione, e distogliendoci dalla vita spezzata, per evocare la protesta verso la morte stessa, frutto dell'omissione colpevole.
Non a Viareggio, mi son detto.
Non lo farà su Viareggio, dove ha perso la vita un gran numero di persone, ma che pure riesco ad immaginare una per una, dall'anziano ai più giovani, con i loro bambini piccoli.
Uno strano modo di ragionare il mio, ma era come se queste persone mi fossero direttamente conosciute.
Come se farci una vignetta volesse dire scherzare, anche se amaramente, sulla morte di un Tuo amico, di un Tuo parente, di un Tuo figlio.
Invece, semplicemente, mi sono sbagliato.
E mi arriva dentro quello che non è più solo un infiammarsi politico.
Arriva una cosa che si chiama Odio.
G.S.
sai perfettamente come la penso, Borsellino e grillo sono due cose incomparabili e mi ripugna vederlo appicicarci la sua firma
Buona visione...