(così è, se vi pare, ma anche se non vi pare)
Sandro Pertini
Nel 1953, alla morte di Stalin, il suo intervento, in qualità di presidente del gruppo senatoriale socialista, celebrò il capo dell'URSS :
« Il compagno Stalin ha terminato bene la sua giornata, anche se troppo presto per noi e per le sorti del mondo. L'ultima sua parola è stata di pace. [...] Si resta stupiti per la grandezza di questa figura che la morte pone nella sua giusta luce. Uomini di ogni credo, amici e avversari, debbono oggi riconoscere l'immensa statura di Giuseppe Stalin. Egli è un gigante della storia e la sua memoria non conoscerà tramonto.»
Pietro Nenni
Pietro Nenni
La disillusione per molte delle speranze infrante del centro-sinistra - ma anche la difficoltà di riconoscersi nelle mutate condizioni sociali e politiche del Paese - lo portò al "periodo triste", caratterizzato dalla sconfitta della linea autonomista che portò alla segreteria De Martino. A tale linea però rimase sempre fedele e, quando morì, il giorno di capodanno del 1980, il PSI era da tempo nelle mani di Bettino Craxi, che era considerato il suo delfino.
Il suo sostegno alla segreteria di Craxi si prolungò fino alla fine: quando la corrente signoriliano-amatiano-giolittiana tentò di abbattere la segreteria nel Comitato centrale del 20 dicembre 1979, il già malato Nenni, nell'abbandonare stremato a mezzanotte la riunione, richiese di essere richiamato nel caso si addivenisse ad un voto nel prosieguo della nottata, per non far mancare il suo voto a
Bettino Craxi
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