Il Corriere
era proprio il 2003, ricordavo bene
Il Foglio
A Cuba i reclusi politici sarebbero ancora 53. Ovvero, sono reclusi, ma chi può giurare sul numero?
E noi siamo qui, che ce la facciamo tirare con le veline e le prediche di Adriano Sofri.
L'AVANA - Il dissidente cubano Orlando Zapata Tamayo, 42 anni, è morto all'ospedale dell'Avana, dove era ricoverato dopo 85 giorni di sciopero della fame. Era stato arrestato nel 2003 e condannato a 36 anni per diversi reati, fra cui vilipendio di Fidel Castro. «È stato un omicidio premeditato» ha detto la madre, Reina Tamayo Dange. Le condizioni di Zapata si erano aggravate martedì mattina: trasferito in un ospedale tra i più attrezzati dell'Avana, è morto poche ore dopo.
«COLPA DEGLI USA» - Il fratello del líder máximo e attuale presidente, Raúl Castro, si è detto dispiaciuto ma ha aggiunto che il decesso è «il risultato dei rapporti con gli Stati Uniti» e del loro comportamento. A Cuba, spiega, «non ci sono torturati, non ci sono stati torturati, non c'e stata alcuna esecuzione. Queste cose succedono alla Base di Guantanamo».
era proprio il 2003, ricordavo bene
Il Foglio
Con uno scarno comunicato il governo dell'Avana ha informato che tre dei responsabili del tentativo di fuga dall'isola avvenuto dieci giorni fa sono già stati condannati a morte con procedura sommaria e fucilati. Con questa decisione ignobile Fidel Castro si mette sullo stesso piano del dittatore della Germania orientale Walter Ulbricht, che faceva sparare dai vopos a chi tentava di evadere dal "paradiso socialista" scavalcando il muro. Anzi, fa di peggio, perché ha fatto uccidere gli oppositori non durante il tentativo di fermarli, ma quando erano già arrestati e in carcere.
Le fucilazioni rappresentano il suggello di sangue a una colossale offensiva repressiva, che ha visto arrestare e condannare a pene pesantissime un'ottantina di oppositori politici, rei di aver navigato in Internet o di aver lamentato la mancanza di libertà. Come è emerso nel rapidissimo procedimento giudiziario, a ciascuno di loro erano da tempo state appiccicate spie del governo, che hanno poi svolto con le loro odiose delazioni il mestiere di Giuda.
A Cuba i reclusi politici sarebbero ancora 53. Ovvero, sono reclusi, ma chi può giurare sul numero?
E noi siamo qui, che ce la facciamo tirare con le veline e le prediche di Adriano Sofri.
Per me tra situazioni come questa e l'Italia c'è la stessa differenza che corre tra bunuel e i fratelli vanzina, per intenderci.
E qui comprano le pagine del times... per parlare della libertà in Italia.
Certo, è logico che in ogni condominio si litighi col vicino, che Haiti sia nulla rispetto alla "vergogna" con cui sono stati trattati gli aquilani.
Però che mi senta anche prediche mi pare davvero eccessivo.
Una volta almeno, nei paesi comunisti, facevano le visite guidate. Per credergli bastava essere solo un pochettino gonzi...
Se poi i mali del mondo sono addebitabili in toto ai comunisti è possibile che stia sbagliando io...
Anzi, se dovessi convircermi di questo assunto ti prometto che un giorno voterò anch'io personaggi similbondi, similgasparri, simillarussa...,...,...