Il comportamento delle opposizioni, che insorgono, è la vera cosa indegna.
Lasciamo pur stare la contemporanea casualità di tutte le contestazioni alle liste Pdl, che mi suggerirebbe una democratica volontà di non farmi votare.
Andiamo alla sostanza.
Questi signori affermano che in corsa non si cambiano le regole del gioco.
Se fosse un gioco.
Ma non è un gioco, il deposito delle liste ha lo scopo di provare la consistenza degli elettori, non è una regola di calcetto.
Gli errori, se ci sono stati, sulla carta, indicano difetti di presentazione o una inconsistenza del numero di votanti tale da escludere il Pdl tra i partiti in cabina?
Interroghiamoci su questa cosa.
L'attaccamento alla norma per voler vincere ad ogni costo, impedendo agli altri di partecipare, è tale e quale a una telefonata di aiuto a un fratello o una sorella.
Il quale, pur dovendo per forza riconoscere la voce, dicesse, no scusa, o mi dimostri chi sei o riattacco, e comunque ora è troppo tardi per farlo, dovevi qualificarti subito, saluti.
E tutto questo grazie alla inqualificabile politica antidemocratica a colpi di minacce di spari e guglie portata avanti dalla sinistra, anzi da due sinistre, che ora gettano la maschera.
Una, la tradizionale, sempre più stalinista.
La seconda, appena nata, semplicemente fascista.
Commenti : 9
- Pincopalla23 ha scritto il 6/3/10 5:36 PM
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Insorgere è sbagliato, ma ammetti che i funzionari incaricati della presentazione delle liste e coloro che li hanno messi là a ricevere laute ricompense per queste incombenze sono stati dei pirla ?
E non credere che non ci siano mai telefonate dove non corra il "non si può..." ... e anche prima di questi fatti.