In altre parole, si consuma la piccola crociata dei radicali. In particolare, scrivono i magistrati, in 136 casi manca il timbro sui moduli, in 121 è assente la data dell’autentica, in 229 non è segnato il luogo dell’autentica, in 28 manca la qualifica autenticante. Il tutto, sommato, è pari a 514 sottoscrizioni ritenute «invalide». Una quota che va sottratta al numero dei firmatari dichiarati in sede di presentazione della lista (3mila e 935). Il totale, 3mila e 421, è al di sotto del minimo di legge. Su 79 firme, dunque, si gioca una partita elettorale che riguarda milioni di elettori.
Non male queste verifiche burocratiche, tenendo conto che l'età media nei posti chiave della pubblica amministrazione è giusto quella di chi, ai tempi, tra una occupazione e l'altra della sua facoltà, si è laureato con gli esami di gruppo.
L'IMMAGINAZIONE è arrivata al potere, peccato che nessuno se ne sia ancora accorto.
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