Siamo al centro degli esiti di un conflitto che non abbiamo voluto, subendone tutte le conseguenze.
Imbarchiamo delinquenti sguinzagliati dalle carceri di mezza Islamìa, mescolati a individui affamati.
A tutti, indistintamente, dobbiamo assegnare tutti i giorni, già come quota in denaro liquido, il doppio di quanto spetta alla massa dei nostri pensionati con assegno ridotto al minimo.
Chi ha fatto di tutto per delegittimarci, a costo di comprare le pagine dei giornali esteri, ora urla "l'Europa ride di noi", mentre l'Europa vigliacca è fin troppo occupata a costruirci intorno barriere di filo spinato.
Il Premier è in tribunale.
E' come se in piena crisi Cubana, coi missili puntati addosso, gli Americani avessero preso Kennedy per i capelli e lo avessero portato a rispondere della Monroe e delle altre donne di cui si circondava.
Due giorni fa ho cessato di discutere perché non volevo polemizzare con una precaria che si lamentava così :
"mi tocca dire ai figli, -quello non ce lo possiamo permettere-".
Chi è cresciuto negli anni '50, '60 e inizio '70 sa bene che cosa io intenda sui missili di Cuba e su quello "che ci si poteva permettere" mentre ci si sporcava le mani con sabbia e cemento per ricostruire l'Italia.
Ci potevamo permettere poco, ma le due cosa minimali erano assicurate.
Il vestito buono, da indossare noi e i nostri figli solo la festa, e l'organo funzionante che si chiama cervello.
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