Io non leggo poco, ma neanche moltissimo, quindi mi possono essere sfuggite delle considerazioni di base di cui in giro non trovo riscontro.
1) l'acqua, almeno al nord, ha sempre avuto un costo "di reperimento" molto basso per ovvie ragioni geo-climatiche, e questo ha portato a considerare antieconomico manutenzionare gli impianti di distribuzione. Per questo la rete è un colabrodo, perché, se per ottenere più di un qualcosa che in pratica è sufficiente un amministratore deve quadruplicare le spese di gestione, chiaramente non lo fa.
2) il costo di conferimento tramite acquedotti è un costo assolutamente variabile. Un acquedotto anche di limitata portata, che serve centri poco abitati, o comunque senza concentrazione di residenti, costerà sempre 100 volte di più di quello di una grande metropoli. E' ovvio che se un metro lineare produce "bollette" per 200 abitanti mentre in alcuni luoghi per raggiungerne uno solo servono 2 km di condotta c'è una sperequazione di base.
3) i piccoli centri devono investire nelle infrastrutture ciò che ottengono tramite gli oneri di costruzione, che sono proporzionati al valore dei suoli di cui sono composti. Vedete bene che alcuni centri hanno ancora terra battuta al posto dei marciapiedi, e non certo (o non sempre) perché il sindaco sia un cretino.
4) c'è quindi un nodo di base irrisolto. I comuni non dispongono di strumenti equiparabili per risolvere il problema, anzi, più il comune versa in situazione difficile perché scarsamente abitato, maggiori saranno i suoi costi di conferimento.
5) a questo punto mi chiedo, assunto che la situazione è in progress e non può che peggiorare, assunto che i comuni sono penalizzati alla base, vogliamo un stato centralista che ripartisca costi e benefici assumendosi il ruolo di imprenditore oculato (mi vien da ridere, scusate), oppure uno stato di liberalizzazione che consenta di creare proventi da tassare e riutilizzare dove occorra e dove quindi la gestione dell'acqua sarebbe inesorabimente improduttiva? Per me la base è questa, ma fare discorsi così è fantascienza, devo essere un alieno. Ma un alieno davvero, non come quel finto cretino di Elio e le sue storie tese...
1) l'acqua, almeno al nord, ha sempre avuto un costo "di reperimento" molto basso per ovvie ragioni geo-climatiche, e questo ha portato a considerare antieconomico manutenzionare gli impianti di distribuzione. Per questo la rete è un colabrodo, perché, se per ottenere più di un qualcosa che in pratica è sufficiente un amministratore deve quadruplicare le spese di gestione, chiaramente non lo fa.
2) il costo di conferimento tramite acquedotti è un costo assolutamente variabile. Un acquedotto anche di limitata portata, che serve centri poco abitati, o comunque senza concentrazione di residenti, costerà sempre 100 volte di più di quello di una grande metropoli. E' ovvio che se un metro lineare produce "bollette" per 200 abitanti mentre in alcuni luoghi per raggiungerne uno solo servono 2 km di condotta c'è una sperequazione di base.
3) i piccoli centri devono investire nelle infrastrutture ciò che ottengono tramite gli oneri di costruzione, che sono proporzionati al valore dei suoli di cui sono composti. Vedete bene che alcuni centri hanno ancora terra battuta al posto dei marciapiedi, e non certo (o non sempre) perché il sindaco sia un cretino.
4) c'è quindi un nodo di base irrisolto. I comuni non dispongono di strumenti equiparabili per risolvere il problema, anzi, più il comune versa in situazione difficile perché scarsamente abitato, maggiori saranno i suoi costi di conferimento.
5) a questo punto mi chiedo, assunto che la situazione è in progress e non può che peggiorare, assunto che i comuni sono penalizzati alla base, vogliamo un stato centralista che ripartisca costi e benefici assumendosi il ruolo di imprenditore oculato (mi vien da ridere, scusate), oppure uno stato di liberalizzazione che consenta di creare proventi da tassare e riutilizzare dove occorra e dove quindi la gestione dell'acqua sarebbe inesorabimente improduttiva? Per me la base è questa, ma fare discorsi così è fantascienza, devo essere un alieno. Ma un alieno davvero, non come quel finto cretino di Elio e le sue storie tese...
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