Dal '95 operava a Milano la Fondazione Pomodoro, nata col nome dello scultore, che perseguiva questi obiettivi, riportati dallo statuto :
a) la realizzazione di un Museo, inteso come luogo della ricerca, conservazione e valorizzazione dell'opera di Arnaldo Pomodoro nei suoi rapporti nazionali e internazionali;
b) la promozione di studi relativi alla storia e alla critica della scultura e dell'arte del Novecento in Italia;
c) l'organizzazione di dibattiti culturali, di convegni, la pubblicazione di riviste o di libri nel campo della cultura, dell'arte, della letteratura e della critica nella materia specifica, nonché l'attribuzione di contributi finanziari ad iniziative culturali di alto livello inerenti il campo della scultura contemporanea;
d) l'istituzione di un premio per i giovani artisti che intendano perfezionare ed estendere gli aspetti sperimentali di un nuovo lavoro sul linguaggio espressivo, in particolare nella scultura;
e) la informazione o l'intrattenimento di rapporti con importanti musei ed enti, anche internazionali, per la diffusione dell'opera ed il xperseguimento delle finalità della fondazione, pure con eventuale cessione - anche in prestito od, ancora, in donazione di opere.
Mesi fa la Fondazione annunciava che per problemi economici si sarebbe dovuto chiudere la sede di Milano, nota in tutto il mondo, e Boeri sentenziava "La fondazione è privata, non spetta al Comune aiutarla".
No, i volontari che animano le fondazioni orientate al sociale, e senza scopo di lucro, per il Comune di Milano hanno probabilmente dei difetti. Non occupano strade e palazzi e forse forse non votano tutti arancione, e non si fanno chiamare "Comitati".
a) la realizzazione di un Museo, inteso come luogo della ricerca, conservazione e valorizzazione dell'opera di Arnaldo Pomodoro nei suoi rapporti nazionali e internazionali;
b) la promozione di studi relativi alla storia e alla critica della scultura e dell'arte del Novecento in Italia;
c) l'organizzazione di dibattiti culturali, di convegni, la pubblicazione di riviste o di libri nel campo della cultura, dell'arte, della letteratura e della critica nella materia specifica, nonché l'attribuzione di contributi finanziari ad iniziative culturali di alto livello inerenti il campo della scultura contemporanea;
d) l'istituzione di un premio per i giovani artisti che intendano perfezionare ed estendere gli aspetti sperimentali di un nuovo lavoro sul linguaggio espressivo, in particolare nella scultura;
e) la informazione o l'intrattenimento di rapporti con importanti musei ed enti, anche internazionali, per la diffusione dell'opera ed il xperseguimento delle finalità della fondazione, pure con eventuale cessione - anche in prestito od, ancora, in donazione di opere.
Mesi fa la Fondazione annunciava che per problemi economici si sarebbe dovuto chiudere la sede di Milano, nota in tutto il mondo, e Boeri sentenziava "La fondazione è privata, non spetta al Comune aiutarla".
No, i volontari che animano le fondazioni orientate al sociale, e senza scopo di lucro, per il Comune di Milano hanno probabilmente dei difetti. Non occupano strade e palazzi e forse forse non votano tutti arancione, e non si fanno chiamare "Comitati".
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