Oggi voglio parlare di un sito che non fa prima pagina.
E forse è il motivo per cui ha potuto continuare a produrre i suoi contenuti.
Per pochi, anzi pochissimi.
Si è salvato, io credo, proprio grazie alla sua scarsa visibilità, che lo ha tenuto al riparo dagli attacchi.
E' il sito in cui la Protezione Civile mantiene un vero e proprio diario dell'attività in corso in Abruzzo.
Così come riporta con scrupolo l'itinerario delle iniziative parlamentari, del ritmo degli appalti, della calendarizzazione dei passi verso la ricostruzione.
Un sito che in un paese normale sarebbe un punto di riferimento per capire e la strategìa e la tempistica attraverso la quale il lavoro si sta traducendo in risultati.
Bene, questo sito ha solo qualche migliaio di visite, e mediaticamente non esiste.
http://www.edilportale.com/news/ricostruzione_abruzzo
E' successo su Napoli, succederà per L'Aquila.
Il cicli viziosi, o virtuosi, basta innescarli. Ed è difficile tornare indietro.
Giorni fa Repubblica ha tirato fuori un concetto da brivido.
Ha esaltato la ricostruzione in Irpinia pur di contrastare quello che sta avvenendo in Abruzzo.
Un falso storico clamoroso, e su fatti di non lontana memoria.
Successo qualcosa? No.
NON SE NE E' ACCORTO NESSUNO.
Ovvero, nessuno ha voluto accorgersene.
Esisteva un aggregatore, tempo fa, si chiamava TocqueVille.
Non che sarebbe valsa molto la mia goccia nell'oceano.
Ma comunque ANCHE LI' è stata smorzata.
Come si fa? Semplicissimo.
O si ignora un post scomodo, oppure lo si inserisce nell'aggregatore dopo una decina di ore dalla pubblicazione. Quando il naturale flusso degli altri post più recenti lo ha inevitabilmente spinto in posizioni lontane dagli occhi e direttamente nell'archivio.
Perchè? Perchè gli argini si son rotti. Perchè il ciclo nuovo è penetrato ovunque.
Tocqueville ne è un piccolo esempio (che poi tanto piccolo neanche tanto, era una voce autorevole del centrodestra web, o quantomeno un punto di riferimento molto informato).
Ma tutto ruota ormai in questo modo. Ruota così il Corriere, per esempio, che è diventato un alternanza di dati sulla crisi economica senza più nessuna riflessione.
Come si fa a pretendere riflessioni su una stampa che esalta Zapatero, il cui paese, in poco più di un anno e mezzo, ha visto l'occupazione precipitare di 10 punti?
Signornò, la Spagna è l'avaguardia socialista in Europa, vieato parlarne.
Meglio parlare di Videocracy e della splendida Svezia che democraticamente gli ha dato i natali.
Ed è molto, molto emblematico.
Perchè la Svezia, nell'ipocrisia, ha un valore assolutamente simbolico.
E' il paese che, con un sesto dei nostri abitanti su una superficie di un volta e mezza l'Italia, e con un'intera ricchezza mineraria sotto i piedi, scelse come l'Italia di cassare il nucleare.
Lo fece nelle urne, ma non esattamente nei fatti, e campa sull'energìa che il nucleare gli molla.
Qualcuno lo sapeva? Per carità, continuiamo così.
La lezione ci sarà, e dura, e i primi ad esserne colpiti saranno i furbettini del quartierino, belli convinti che, una volta "terminato" il Berlusca, potranno felicemente prenderne il posto in un confronto democraticamente avanzato e felicemente riconosciuto dall'opposizione.
Una destra nuova, europea ed evoluta.
In uno spirito di collaborazione che attraversi tutte le coalizioni.
Sissignori, ho paura che tra poco ci saremo a questa verifica.
Dopo però non piangete signori, che fantasmi di mafia, di stragi, di zoccole, e venticelli di divertenti calunnie da far morire dal ridere da tutti i canali di YouTube son già pronti anche per voi.
O forse no, non serviranno neanche, basterà fare giusto un po' di voce grossa.
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