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16 maggio 2012

Milano. Se l'arte non è di parte

Fondazione Pomodoro

Dal '95 operava a Milano la Fondazione Pomodoro, nata col nome dello scultore, che perseguiva questi obiettivi, riportati dallo statuto :

a) la realizzazione di un Museo, inteso come luogo della ricerca, conservazione e valorizzazione dell'opera di Arnaldo Pomodoro nei suoi rapporti nazionali e internazionali;
b) la promozione di studi relativi alla storia e alla critica della scultura e dell'arte del Novecento in Italia;
c) l'organizzazione di dibattiti culturali, di convegni, la pubblicazione di riviste o di libri nel campo della cultura, dell'arte, della letteratura e della critica nella materia specifica, nonché l'attribuzione di contributi finanziari ad iniziative culturali di alto livello inerenti il campo della scultura contemporanea;
d) l'istituzione di un premio per i giovani artisti che intendano perfezionare ed estendere gli aspetti sperimentali di un nuovo lavoro sul linguaggio espressivo, in particolare nella scultura;
e) la informazione o l'intrattenimento di rapporti con importanti musei ed enti, anche internazionali, per la diffusione dell'opera ed il xperseguimento delle finalità della fondazione, pure con eventuale cessione - anche in prestito od, ancora, in donazione di opere.

Mesi fa la Fondazione annunciava che per problemi economici si sarebbe dovuto chiudere la sede di Milano, nota in tutto il mondo, e Boeri sentenziava "La fondazione è privata, non spetta al Comune aiutarla".
No, i volontari che animano le fondazioni orientate al sociale, e senza scopo di lucro, per il Comune di Milano hanno probabilmente dei difetti. Non occupano strade e palazzi e forse forse non votano tutti arancione, e non si fanno chiamare "Comitati".



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15 maggio 2012

Milano, tutti a piedi e in processione a Torre Galfa

Milano, tutti a piedi  in processione a Torre Galfa

Pisapia e Boeri al contrattacco mediatico. Per la loro domenica a spasso, istituita sulla testa dei milanesi con ordinanza di divieto totale a usare gli automezzi, si inventano anche la visita guidata a Torre Galfa.
Tutti a piedi, e possibilmente in processione a venerare il palazzo occupato.
Riconosciamogli la genialata: l'iniziativa è culturale, perché mai gli sponsor Touring Club e Ordine Architetti dovrebbero
quindi chiedersi se agli associati tutti piace l'idea della bella impresa, spuntata casualmentente proprio oggi, in chiara salsa partigiana?
Intanto, come diceva Snoopy, " l'intreccio si infittisce... ", e l'illegalità nella Torre passa in secondo piano, munita di decreto educativo.
C'è da riconoscere che domenica non è però fatto obbligo di vestire uniformi arancioni col basco e la stellina, per ora.

vai al documento ufficiale

Update ore 10
a poche ore dalla diffusione della notizia, alle 7 di questa mattina, le forze dell'ordine hanno iniziato lo sgombero della Torre Galfa, ed è iniziata la protesta degli intellettuali. Dario Fo si è subito portato sul luogo. Mancano 12 giorni alla visita guidata, che ha tutta l'aria di una carta giocata all'ultimo momento per coinvolgere altri soggetti prima che potesse venire al dunque uno scontro tra gli occupanti che volevano appoggio, ed il Comune, che da dieci giorni cercava di mantenersi neutrale spostando il problema sulla proprietà. La precipitosa inclusione della Torre Galfa tra i monumenti significativi della città ha tutta l'aria di un giochino scattato per giustificarne un passaggio in nuove mani, legalizzato da un cappello culturale. La proprietà potrebbe gradire di vedersi tolta di mano la sua mezza patata bollente, i milanesi si troverebbero, volere o volare, ad acquistarla per regalarla a certa cultura, che sfonda le porte piuttosto che rogitare, e i conti sarebbero riquadrati. Stiamo a vedere, è solo un'ipotesi.




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14 maggio 2012

Sberleffi a Milano

Sberleffi a Milano

9 Euro è il costo del biglietto per la mostra personale di Dario Fo, costata circa 600.000 Euro, di cui 400 circa sostenuti da sponsor, e il resto dal Comune di Milano.
Intanto, in questi giorni, Dario Fo si è recato in uno stabile privato (Torre Galfa), occupato abusivamente con la forza, a congratularsi con gli occupanti, perché la cultura è un bene comune e deve essere gratuito.



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