Ne sto leggendo di tutti i colori.
2 sgomberi consecutivi e nessun antagonista interviene a sollevare la piazza. Voglio capire e do uno sguardo a indymedia lombardo.
Nessuno si scatena a sottolineare gli sgomberi, nessun corteo di piazza, intendo, anzi, le occupazioni vengono trattate come momenti SPOT, atti dimostrativi mordi e fuggi, già nati per scivolare qua e la senza "incassare" colpi e sgom...beri, mentre però, attenzione, il movimento tende a saldarsi (o a dimostrare di essere saldato) con la cultura di sinistra meno avventurosa e più "legittimata" dalle istituzioni (vedi articolo indy sugli artisti).
Una strategìa che fa comodo sia all'amministrazione del comune, che si dimostra solerte, anche se in realtà non risulta responsabile dei blitz della polizia, sia allo sviluppo di questo riciclo continuo in cui la sinistra è abituata di fagocitare TUTTE le forze in un unico calderone che raccolga dal simpatizzante al gruppettaro incazzato.
Il tutto, con la stampa che gli dà il massimo rilievo, con foto folkloristiche che mostrano non bombe carta, questa volta, ma "simpaticamente colorate" manifestazioni corali di richiesta di cultura.
Allora, dopo il fronte politico tradizionale, il fronte con gli antagonisti delle okkupazioni vere (quelle stabili e incancrenite), dopo la saldatura con i gruppi islamici giudicati più interessanti politicamente, dopo quella con gli ambientalisti che esultano per Area C, dopo quella con i nomadi che ora affluiscono sempre di più a Milano a chiedere favori, ora tocca alla saldatura con la cultura artistica più ufficiale.
Che forse, di tutte è la manovra più semplice, perché, se non c'è forza politica in grado di contrastare il circolo "virtuoso" che hanno intrapreso, ancor meno c'è un'idea di intellettuali dell'arte a indicare una via diversa.
Questo è il mio quadro, e non vedo soluzioni, nessun cuoco è in grado di confezionare minestre senza componenti, e chi cerca di utilizzare componenti stracotti farà anche peggio. Tra poco arriverà il papa a portagli l'imprimatur con la prima candelina sulla torta, come già visto a Cuba. Ma qui ci toccherà ingoiarla meglio, perché qui una volta era casa nostra.
Ci servono nomi di cervelli, ci serve di ritrovare chi ha tirato su la Milano che avevamo. Servono idee. Ci mancavano solo gli estintori di Boni per far capire meglio la differenza tra le idee, che non ci sono, e l'acqua, che non sa di niente.
2 sgomberi consecutivi e nessun antagonista interviene a sollevare la piazza. Voglio capire e do uno sguardo a indymedia lombardo.
Nessuno si scatena a sottolineare gli sgomberi, nessun corteo di piazza, intendo, anzi, le occupazioni vengono trattate come momenti SPOT, atti dimostrativi mordi e fuggi, già nati per scivolare qua e la senza "incassare" colpi e sgom...beri, mentre però, attenzione, il movimento tende a saldarsi (o a dimostrare di essere saldato) con la cultura di sinistra meno avventurosa e più "legittimata" dalle istituzioni (vedi articolo indy sugli artisti).
Una strategìa che fa comodo sia all'amministrazione del comune, che si dimostra solerte, anche se in realtà non risulta responsabile dei blitz della polizia, sia allo sviluppo di questo riciclo continuo in cui la sinistra è abituata di fagocitare TUTTE le forze in un unico calderone che raccolga dal simpatizzante al gruppettaro incazzato.
Il tutto, con la stampa che gli dà il massimo rilievo, con foto folkloristiche che mostrano non bombe carta, questa volta, ma "simpaticamente colorate" manifestazioni corali di richiesta di cultura.
Allora, dopo il fronte politico tradizionale, il fronte con gli antagonisti delle okkupazioni vere (quelle stabili e incancrenite), dopo la saldatura con i gruppi islamici giudicati più interessanti politicamente, dopo quella con gli ambientalisti che esultano per Area C, dopo quella con i nomadi che ora affluiscono sempre di più a Milano a chiedere favori, ora tocca alla saldatura con la cultura artistica più ufficiale.
Che forse, di tutte è la manovra più semplice, perché, se non c'è forza politica in grado di contrastare il circolo "virtuoso" che hanno intrapreso, ancor meno c'è un'idea di intellettuali dell'arte a indicare una via diversa.
Questo è il mio quadro, e non vedo soluzioni, nessun cuoco è in grado di confezionare minestre senza componenti, e chi cerca di utilizzare componenti stracotti farà anche peggio. Tra poco arriverà il papa a portagli l'imprimatur con la prima candelina sulla torta, come già visto a Cuba. Ma qui ci toccherà ingoiarla meglio, perché qui una volta era casa nostra.
Ci servono nomi di cervelli, ci serve di ritrovare chi ha tirato su la Milano che avevamo. Servono idee. Ci mancavano solo gli estintori di Boni per far capire meglio la differenza tra le idee, che non ci sono, e l'acqua, che non sa di niente.
jo il 5/6/12 9:13 PM
ciao, scusa il ritardo nell'accettare il commento, purtroppo la moda corrente dello spam, per la quale siamo obbligati a mettere il blocco con verifica, dissuade le persone dal commentare.
Chiedo scusa ... dovrei essere più sollecito a controllare se ci sono commenti seri in attesa di pubblicazione.