Altro che Second Life!
E no, non vale! :))
L'AVANA - Il dissidente cubano Orlando Zapata Tamayo, 42 anni, è morto all'ospedale dell'Avana, dove era ricoverato dopo 85 giorni di sciopero della fame. Era stato arrestato nel 2003 e condannato a 36 anni per diversi reati, fra cui vilipendio di Fidel Castro. «È stato un omicidio premeditato» ha detto la madre, Reina Tamayo Dange. Le condizioni di Zapata si erano aggravate martedì mattina: trasferito in un ospedale tra i più attrezzati dell'Avana, è morto poche ore dopo.
«COLPA DEGLI USA» - Il fratello del líder máximo e attuale presidente, Raúl Castro, si è detto dispiaciuto ma ha aggiunto che il decesso è «il risultato dei rapporti con gli Stati Uniti» e del loro comportamento. A Cuba, spiega, «non ci sono torturati, non ci sono stati torturati, non c'e stata alcuna esecuzione. Queste cose succedono alla Base di Guantanamo».
Con uno scarno comunicato il governo dell'Avana ha informato che tre dei responsabili del tentativo di fuga dall'isola avvenuto dieci giorni fa sono già stati condannati a morte con procedura sommaria e fucilati. Con questa decisione ignobile Fidel Castro si mette sullo stesso piano del dittatore della Germania orientale Walter Ulbricht, che faceva sparare dai vopos a chi tentava di evadere dal "paradiso socialista" scavalcando il muro. Anzi, fa di peggio, perché ha fatto uccidere gli oppositori non durante il tentativo di fermarli, ma quando erano già arrestati e in carcere.
Le fucilazioni rappresentano il suggello di sangue a una colossale offensiva repressiva, che ha visto arrestare e condannare a pene pesantissime un'ottantina di oppositori politici, rei di aver navigato in Internet o di aver lamentato la mancanza di libertà. Come è emerso nel rapidissimo procedimento giudiziario, a ciascuno di loro erano da tempo state appiccicate spie del governo, che hanno poi svolto con le loro odiose delazioni il mestiere di Giuda.
29 Maggio 2009 «Voglio una casa per le sinistre, una casa da cui guardare avanti e non indietro, ai miti del passato». Nichi Vendola, dalla videochat del Corriere on line, propone il salto da movimento e alleanza elettorale, a soggetto politico.Ma, come si dice nei fumetti, "Più tardi..."
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Per dirne una, molti elettori di sinistra storcono il naso già sul cartello elettorale che in Sinistra e Libertà mette insieme varie anime orfane della possibilità di conquistare il quorum e che alla prova dei fatti non hanno un solido terreno comune. Cosa ne pensa invece dell’IdV di Di Pietro che ha inglobato nelle liste personaggi della sinistra e che sembra essersi spostato, sui temi del lavoro almeno, un po’ più a sinistra?
No, Di Pietro a Vendola non piace. Il populismo non è una cosa di sinistra e «non abbiamo bisogno di uomini della provvidenza ma di una cultura diffusa». E poi perché nell’azione politica dell’ex pm «ci sono molti buchi neri»
Roma, 30 gen. - (Adnkronos) - "Stiamo lavorando insieme per costruire un'alternativa al berlusconismo, che ha infettato anche la sinistra. Diciamo no alle alchimie politiche fatte nei salotti e si' a una convergenza che parte dal popolo". Lo ha dichiarato l'europarlamentare Luigi De Magistris (Idv) a margine della presentazione del libro-intervista 'Giustizia e potere'. A chi gli chiedeva tra chi potesse realizzarsi una tale convergenza, De Magistris ha risposto: "Io, Di Pietro, Vendola e chi vorra' partecipare. Mettiamo in atto un grande movimento popolare basato su questione morale e questione culturale".